Vincenzo Lanni, chi è l'accoltellatore di piazza Gae Aulenti: scacchista con disturbo schizoide, appassionato di gialli, aveva già colpito due anziani nel 2015

Lanni aveva già accoltellato due pensionati nel 2015 e nel 2012 si era appostato per colpire una runner, era stato condannato a 8 anni di carcere e a 3 anni in una struttura psichiatrica

Vincenzo Lanni, 59 anni, è l'uomo che ha accoltellato Anna Laura Calzecchi, una manager di Finlombarda di 43 anni, in piazza Gae Aulenti a Milano. Originario di Bergamo e residente a Villa di Serio, era già stato al centro delle cronache per aver aggredito due anziani, sempre con il coltello, e per aver seguito una runner che si è salvata grazie all’arrivo casuale di un amico. Ex programmatore, scacchista e appassionato di gialli, con un passato nel Circolo Excelsior, a Lanni era stato diagnosticato un disturbo schizoide ed era stato condannato nel 2015 a 8 anni di carcere e a 3 anni in una struttura psichiatrica per aver accoltellato due anziani.

Vincenzo Lanni, chi è l'accoltellatore di piazza Gae Aulenti: aveva già colpito in modo simile

Lanni aveva già colpito in modo quasi identico nel 2015 quando aveva 49 anni. I carabinieri lo avevano arrestato due giorni dopo aver accoltellato senza motivo, il 20 agosto, due anziani a Villa di Serio e Alzano Lombardo, in Val Seriana. Ai magistrati aveva detto di aver deciso di uccidere come reazione "al profondo stato di frustrazione che provava per la sua vita" che giudicava "fallimentare". Agli inquirenti aveva detto che se non fosse stato fermato "avrebbe ucciso delle donne".

Cosa che avrebbe tentato di fare lunedì 3 novembre 2025, quando senza alcun motivo ha accoltellato alla schiena la manager 43enne di Finlombarda in piazza Gae Aulenti a Milano.

La passione per gli scacchi, la depressione dopo la perdita del lavoro, il disturbo schizoide 

Vincenzo Lanni era un appassionato di scacchi. Partecipò al suo ultimo torneo il 7 dicembre 2011. Subito dopo perse il lavoro e cadde in depressione. Nel marzo 2016 gli fu diagnosticato un disturbo schizoide della personalità e lo psichiatra Giacomo Filippini certificò la seminfermità mentale. All’epoca Lanni era già a processo per aver accoltellato Antonio Castelletti e Luigi Novelli al bar del paese e in un parco di Alzano Lombardo

Ai carabinieri aveva confessato: "Mi sentivo un fallito, volevo farla finita, ma non ne ho avuto il coraggio". Aveva anche ammesso di scegliere vittime anziane perché più vulnerabili.

Davanti al giudice, Lanni aveva cercato di ridimensionare l’accaduto: "Non volevo uccidere, solo colpire". Il disturbo schizoide si manifesta con un forte distacco emotivo e una tendenza all’isolamento. Le persone affette da questa condizione evitano relazioni profonde e mantengono interazioni superficiali. L’unico legame significativo di Lanni sembra essere con la sorella gemella, che lo ha riconosciuto dopo l’aggressione a Calzecchi.

Lanni appassionato di gialli

Le indagini hanno rivelato che Lanni aveva studiato testi di criminologia e romanzi gialli. “Omicidio a Lorient” di Jean Failler avrebbe fatto emergere un possibile schema. Nel 2012 una telecamera lo aveva ripreso mentre seguiva una runner a Bergamo Alta, che si è salvata grazie all’arrivo casuale di un amico. Il pubblico ministero Fabrizio Gaverini aveva chiesto nove anni di carcere, ma la condanna fu ridotta, con l’obbligo di tre anni di cure in una struttura psichiatrica.

L’allontanamento da una comunità di recupero e l’aggressione

Il 30 ottobre, Lanni era stato espulso da una comunità di recupero nel Varesotto per comportamenti ritenuti pericolosi. Si era rifugiato in un hotel di via Vitruvio, vicino alla Stazione Centrale di Milano, dove aveva prenotato il sabato precedente la stanza 106. Quando è stato trovato indossava gli stessi abiti dell’aggressione: giubbotto blu e azzurro, pantaloni neri e scarpe da ginnastica. L’attacco del 3 novembre è stato ripreso dalle telecamere: il coltello è rimasto conficcato nella schiena della vittima, una manager di Finlombarda, società regionale che gestisce fondi per le imprese. La donna non aveva alcun ruolo pubblico né contatti con Lanni.

La comunità "4Exodus" e il giudizio legale

Lanni era stato inserito nel programma di reinserimento della comunità "4Exodus", da cui è stato allontanato per violazioni delle regole. L’avvocata Cinzia Pezzotta, che lo aveva difeso nel 2015, ha commentato con amarezza: "Otto anni di carcere e tre in Rems non sono serviti". "Non l’ho riconosciuto subito, ma il dettaglio del coltello mi ha fatto tornare alla mente chi fosse", ha aggiunto. Pezzotta non ha più avuto contatti con lui dal trasferimento nel carcere di Opera nel 2016.

Capacità mentale e perizia

La perizia psichiatrica del 2015 lo aveva definito parzialmente incapace di intendere e volere. L’avvocato lo descrive come una persona depressa e chiusa, ma lucida nel raccontare i propri atti. Le vittime, sia quelle di dieci anni fa sia la manager colpita di recente, non avevano alcun legame con lui. "Non le conosceva affatto", ha sottolineato Pezzotta. In passato, Lanni si era appostato con le cuffiette del walkman, pronto a colpire una ragazza, ma aveva desistito per l’arrivo di un altro passante. Le cuffiette furono poi ritrovate tra i suoi effetti personali.