Ottobre 2025: il calendario INPS tra pensioni, sussidi e inclusione sociale nel nuovo welfare italiano, che regge ma non troppo
Con l’inizio di ottobre 2025, per milioni di italiani si rinnova un appuntamento mensile fondamentale: l’accredito delle prestazioni economiche erogate dall’INPS
Con l’inizio di ottobre 2025, per milioni di italiani si rinnova un appuntamento mensile fondamentale: l’accredito delle prestazioni economiche erogate dall’INPS. Pensionati, disoccupati, famiglie e soggetti in difficoltà economica guardano al calendario dei pagamenti non solo come a una scadenza burocratica, ma come a un vero e proprio termometro della tenuta del sistema di welfare nazionale. In un Paese che affronta una fase di stagnazione economica, con inflazione contenuta ma redditi reali in lieve calo, la puntualità e l’efficienza dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale assumono un valore strategico per la stabilità sociale. L’INPS, anche per il mese di ottobre, ha confermato l’erogazione regolare delle sue prestazioni principali: pensioni, NASpI, DIS-COLL, assegno unico, assegno di inclusione e il più recente Supporto per formazione e lavoro. Si tratta di un flusso economico che ogni mese coinvolge oltre 20 milioni di beneficiari e che, nella sua articolazione tecnica, rivela molto dell’equilibrio tra le esigenze di protezione sociale e il principio – liberale e costituzionale – di sussidiarietà.
Pensioni: la certezza di un appuntamento fisso
Il pagamento delle pensioni, come di consueto, avviene il primo giorno bancabile del mese, in questo caso mercoledì 1° ottobre. Per chi riceve l’importo tramite conto corrente bancario o postale, l’accredito è già disponibile. Resta invece scaglionato il ritiro in contanti presso gli sportelli di Poste Italiane, con il consueto calendario alfabetico – una misura introdotta negli anni pandemici e mantenuta per evitare assembramenti, soprattutto nei piccoli centri. Il cedolino di ottobre, disponibile online sul sito INPS, riflette le voci ordinarie – pensione lorda, trattenute IRPEF, addizionali comunali e regionali – e accoglie le risultanze della dichiarazione dei redditi per chi ha scelto l’INPS come sostituto d’imposta. In caso di conguaglio fiscale negativo, l’Istituto provvede al recupero rateizzato, con particolare tutela per i redditi pensionistici più bassi.
NASpI e DIS-COLL: quando la burocrazia è ancora un ostacolo
Chi percepisce l’indennità di disoccupazione – la NASpI per i lavoratori dipendenti o la DIS-COLL per i collaboratori – deve attendere la metà del mese per l’accredito. Una tempistica che varia a seconda della data di presentazione della domanda, obbligando il cittadino a monitorare costantemente la propria area personale INPS tramite SPID, CIE o CNS. Qui emerge un tema rilevante: la digitalizzazione della pubblica amministrazione, pur avanzata, non è ancora uniforme né del tutto inclusiva. Se da un lato consente maggiore trasparenza, dall’altro rischia di escludere le fasce più deboli – anziani, soggetti poco digitalizzati – aggravando il senso di incertezza. Occorre una PA più semplice, più leggibile e, soprattutto, più umana.
Assegno unico: un aiuto per le famiglie, ma servono certezze
Il sostegno per le famiglie con figli a carico, l’Assegno Unico e Universale, verrà accreditato in due tranche: tra il 20 e il 21 ottobre per chi non ha modificato ISEE o composizione del nucleo; a fine mese per chi ha aggiornato i dati. Anche qui, l’automatismo dichiarato spesso si scontra con la realtà di controlli lenti, pratiche sospese e comunicazioni poco chiare. Eppure, l’assegno unico rappresenta un pilastro moderno della politica familiare: un aiuto diretto, progressivo, non condizionato a requisiti lavorativi e capace di coprire tutte le famiglie, anche quelle “non convenzionali”. Perché funzioni davvero, però, deve essere stabile, prevedibile e soprattutto semplice.
Supporto per formazione e lavoro: il passaggio culturale (ancora incompiuto)
Tra le novità post-reddito di cittadinanza spicca il Supporto per formazione e lavoro, un’indennità di 350 euro mensili erogata a chi partecipa a percorsi di riqualificazione, orientamento o formazione. Non è un sussidio puro: è una misura ponte, pensata per traghettare il beneficiario verso l’inserimento nel mercato del lavoro. In teoria, un’ottima intuizione, che segna un cambio di paradigma: dal sostegno passivo a un’attivazione responsabile. Ma nei fatti, la macchina amministrativa arranca. I percorsi formativi sono spesso assenti o scollegati dal tessuto produttivo locale, e la tempistica dei pagamenti – legata alla data di adesione – genera confusione e ritardi.
Assegno di inclusione: luci e ombre della nuova misura
Dopo la stagione controversa del Reddito di cittadinanza, l’Assegno di Inclusione ha preso il testimone come principale misura di contrasto alla povertà. Più selettivo nei requisiti, mira a garantire un sostegno economico a famiglie in reale difficoltà, condizionando però l’erogazione all’adesione a percorsi di inclusione sociale e lavorativa. A ottobre, gli accrediti sono previsti intorno al 15 per i nuovi beneficiari, e intorno al 27 per chi è già nel programma. L’INPS ha rafforzato i controlli, ma resta il rischio di eccessiva burocratizzazione, che può scoraggiare proprio coloro che più avrebbero bisogno di supporto.
Un sistema che regge, ma non basta
L’apparato previdenziale italiano, spesso bistrattato, ha dimostrato anche in questo mese di ottobre 2025 una tenuta solida. L’INPS è stato capace di garantire regolarità nei pagamenti e aggiornamento continuo dei canali digitali, migliorando accessibilità e trasparenza. Tuttavia, la sfida non è solo quantitativa, ma qualitativa: non basta pagare puntualmente, serve accompagnare, informare, semplificare. Il welfare moderno non può essere solo un’erogazione automatica di fondi, ma deve diventare uno strumento di promozione dell’autonomia, della dignità e dell’iniziativa individuale. È qui che si gioca il futuro della pubblica amministrazione: tra assistenza e responsabilità, tra inclusione e merito. Un equilibrio difficile, ma imprescindibile per un’Italia che voglia dirsi davvero liberale e sociale allo stesso tempo.
Di Riccardo Renzi