Abbordaggio Flotilla, avvocati e giuristi pro-Pal pronti a denunciare governo Meloni: “Non hanno impedito atti di pirateria israeliani in acque internazionali”

Dopo l’abbordaggio della Global Sumud Flotilla, l'avvocato Gianluca Vitale, a nome di Giuristi e avvocati per la Palestina (GaP), ha annunciato una battaglia legale non solo contro lo Stato ebraico ma anche contro l’esecutivo italiano. I procedimenti riguarderanno da una parte “i responsabili diretti degli atti di pirateria che sono stati compiuti”; dall'altra anche “chi non li ha impediti e che ne aveva l'obbligo giuridico, cioè il governo italiano”

A poche ore dall’abbordaggio della Global Sumud Flotilla, gli avvocati e giuristi pro-Palestina annunciano una controffensiva legale che non risparmierà né Israele né l’Italia. Nel mirino non solo i responsabili diretti delle operazioni in mare, ma anche il governo guidato da Giorgia Meloni, accusato di non aver tutelato i membri della missionedagli atti di pirateria israeliani in acque internazionali”. Le prime denunce verranno depositate già nelle prossime ore alla Procura di Roma.

Abbordaggio Flotilla, avvocati e giuristi pro-Pal pronti a denunciare governo Meloni: “Non hanno impedito atti di pirateria israeliani in acque internazionali”

Dopo l’abbordaggio della Global Sumud Flotilla, l'avvocato Gianluca Vitale, a nome di Giuristi e avvocati per la Palestina (GaP), ha annunciato una battaglia legale non solo contro lo Stato ebraico ma anche contro l’esecutivo italiano.

Vitale, dal presidio organizzato a Torino dai pro-Pal sotto il Comune, ha spiegato che nelle prossime ore verranno intraprese le vie giudiziarie. “Abbiamo pronte le prime denunce che depositeremo domattina alla Procura di Roma”. I procedimenti riguarderanno da una parte “i responsabili diretti degli atti di pirateria che sono stati compiuti”; dall'altra anche “chi non li ha impediti e che ne aveva l'obbligo giuridico, cioè il governo italiano”.

Nei giorni scorsi GaP aveva presentato una diffida urgente dopo le dichiarazioni del vicepresidente del Consiglio e ministro degli Esteri Antonio Tajani, accusato di aver riconosciuto il diritto di Israele a bloccare e sequestrare le imbarcazioni. Una posizione che, secondo gli avvocati pro-Pal, “costituisce una complicità nei crimini di genocidio, di guerra e contro l’umanità che Israele sta compiendo, che si commettano anche con l’affamamento della popolazione e il blocco”.

Per questo motivo, i giuristi avevano diffidato il governo italiano a “proteggere realmente la Flotilla e i suoi membri” e a cessare ogni concorso “in quei crimini”. Già allora i firmatari avevano avvertito: “sin d’ora in difetto saranno adite le competenti sedi giurisdizionali nazionali ed internazionali”.

La battaglia, dunque, non si ferma in piazza. Per i legali pro-Palestina, la partita si sposta adesso anche nelle aule dei tribunali italiani ed europei.