Vaticano, don Natale Santonocito ridotto allo stato laicale da Papa Leone XIV, l'ex sacerdote sosteneva "Bergoglio e Prevost sono antipapi"
Il provvedimento, che non è soggetto ad appello o ricorso, arriva dopo una lunga escalation iniziata mesi fa, quando Santonocito aveva diffuso su Facebook e YouTube dichiarazioni fortemente critiche nei confronti della gerarchia ecclesiastica
Aveva prima negato la legittimità di Papa Francesco, poi anche quella del suo successore Leone XIV. Ora don Natale Santonocito, ex parroco di San Cesareo, in provincia di Roma, è stato ufficialmente dimesso dallo stato clericale. La decisione è stata presa da Papa Leone XIV il 3 luglio scorso, a conclusione di un processo penale extragiudiziale, e comunicata al diretto interessato il 26 settembre dal vescovo di Tivoli e Palestrina, monsignor Mauro Parmeggiani.
Il provvedimento, che non è soggetto ad appello o ricorso, arriva dopo una lunga escalation iniziata mesi fa, quando Santonocito aveva diffuso su Facebook e YouTube dichiarazioni fortemente critiche nei confronti della gerarchia ecclesiastica.
Vaticano, don Natale Santonocito ridotto allo stato laicale da Papa Leone XIV, l'ex sacerdote sosteneva "Bergoglio e Prevost sono antipapi"
«Devo gridare questa verità che per molti può essere sconvolgente, ma che in realtà spiega tante cose strane che stiamo vivendo da troppo tempo. Da undici anni abbiamo un antipapa: il cosiddetto Francesco non è Papa, non lo è mai stato perché Benedetto XVI, l'11 febbraio 2013, non ha mai fatto una rinuncia al papato, non ha abdicato rinunciando al munus petrino», aveva affermato Santonocito in uno dei suoi video.
Quelle parole gli erano già costate la scomunica, scattata a gennaio 2025, dopo che il sacerdote si era rifiutato di ritrattare le sue dichiarazioni, anche in occasione della sua comparizione davanti al giudice delegato del processo, il 17 dicembre 2024.
Nel frattempo, monsignor Parmeggiani aveva già limitato in via cautelativa le facoltà ministeriali del parroco il 9 dicembre 2024, definendo le sue affermazioni come dichiarazioni “contra fidem”.
Ma Santonocito non si è fermato. In ulteriori interventi pubblici, ha esteso le sue accuse anche a Leone XIV, definendo anche lui “un antipapa”.
La Chiesa ha così adottato il provvedimento definitivo. Al sacerdote è stato vietato di celebrare l’Eucaristia, ricevere o amministrare sacramenti, esercitare funzioni ecclesiastiche o assumere incarichi all’interno della Chiesa.
In una nota ufficiale, la diocesi di Tivoli e Palestrina ha chiarito: «Natale Santonocito, dopo un processo penale extragiudiziale al quale è stato garantito il diritto alla difesa tramite un avvocato rotale ex officio, è incorso nel gennaio 2025 nella scomunica latae sententiae. Scomunica che, perdurando l’atteggiamento scismatico, rimane tuttora in vigore».
E ancora: «Santonocito non aveva riconosciuto in diverse occasioni, rese pubbliche su alcuni social media, la validità dell’elezione di Papa Francesco e successivamente anche di Papa Leone XIV, creando grave scandalo tra i fedeli. Tanto si rende noto per il bene delle anime e per evitare che alcuni membri del popolo di Dio ricorrano al sig. Santonocito come se fosse ancora nella possibilità di svolgere il ministero sacerdotale ed in comunione con la Chiesa cattolica».
Con la riduzione allo stato laicale, don Natale Santonocito perde ogni facoltà sacerdotale e non può più esercitare alcuna funzione all’interno della Chiesa.