Sequestro a Vittoria, ritrovato 17enne rapito, portato in commissariato da amico dopo essere stato abbandonato in campagna: "Mi hanno trattato bene"

Secondo quanto riferito, il 17enne sarebbe arrivato davanti al commissariato di polizia a bordo di un’automobile, accompagnato da un amico. Gli investigatori lo stanno ascoltando per ricostruire nel dettaglio la dinamica del sequestro e per comprendere dove sia stato trattenuto durante le ore di assenza

Dopo ore di angoscia e apprensione, è stato ritrovato il ragazzo di 17 anni, figlio di un noto imprenditore del settore ortofrutticolo di Vittoria, in provincia di Ragusa, rapito ieri sera da un commando composto da quattro uomini mentre si trovava con un gruppo di amici.

In serata, il giovane si è recato negli uffici della polizia per raccontare quanto accaduto. Secondo quanto riferito, sarebbe arrivato davanti al commissariato di polizia a bordo di un’automobile, accompagnato da un amico. Gli investigatori lo stanno ascoltando per ricostruire nel dettaglio la dinamica del sequestro e per comprendere dove sia stato trattenuto durante le ore di assenza. Al momento, le autorità stanno cercando di capire se si sia trattato effettivamente di un rapimento.

Sequestro a Vittoria, ritrovato 17enne rapito, portato in commissariato da amico dopo essere stato abbandonato in campagna: "Mi hanno trattato bene"

"Devo dare atto all'impegno delle forze dell'ordine e della procura per avere svolto gli accertamenti necessari nell'immediato. La vicenda presenta ancora lati oscuri sui quali risponderemo compatibilmente alla necessità di non pregiudicare le indagini e cercando di offrire all'opinione pubblica un quadro completo limitatamente al divulgabile in questa fase. Le indagini sono ancora in corso", ha dichiarato il procuratore capo di Ragusa, Francesco Puleio, durante una conferenza stampa tenuta insieme al sostituto procuratore Monica Monego, al questore Marco Ciambra, al capo della Mobile Andrea Monaco e al dirigente del commissariato di Vittoria Giovanni Arcidiacono.

Il questore Ciambra ha sottolineato: "L'intervento delle forze dell'ordine è stato immediato, la segnalazione è arrivata da uno degli amici del ragazzo, e ha consentito di acquisire elementi importanti da parte della Squadra Mobile e del commissariato di Vittoria. Effettuate attività di controllo del territorio e investigative che hanno acconsentito di acquisire elementi importanti. Il ragazzo ieri sera si è presentato accompagnato da un amico che lo aveva trovato per strada dove il ragazzo era stato abbandonato dai rapitori".

Secondo le testimonianze raccolte tra gli amici presenti al momento del sequestro, a entrare in azione sarebbero stati quattro uomini. "Vogliamo solo lui", avrebbero urlato gli assalitori mentre costringevano il diciassettenne, con il volto coperto, a salire a bordo di un’auto. Il giovane avrebbe fornito alcune indicazioni sul luogo in cui sarebbe stato condotto. Le telecamere di sorveglianza della zona hanno ripreso delle autovetture in uscita da Vittoria, ma gli inquirenti, di fronte al pressing delle domande, si sono limitati a rispondere che "non possiamo rispondere" a causa delle indagini ancora in corso. Attualmente, non emergono elementi che facciano pensare a una richiesta di riscatto, ipotesi che – se confermata – trasferirebbe la competenza alla Direzione Distrettuale Antimafia.

Il 17enne, studente del quarto anno del liceo scientifico, si trovava con la sua comitiva alla periferia di Vittoria, in una zona residenziale. All’improvviso, due Fiat Panda – una bianca e una nera – si sono avvicinate al gruppo. Dall’auto nera sarebbero scesi due uomini con il volto coperto e armati di pistola. Dopo aver urlato il cognome del giovane, si sono diretti verso di lui. Dopo avergli coperto il volto, lo hanno spinto all’interno del veicolo. Il sequestro si è consumato in pochi istanti, davanti agli occhi attoniti degli amici. I rapitori si sarebbero anche fatti consegnare il cellulare del ragazzo, che poi sarebbe stato lanciato a terra per evitare la geolocalizzazione. Le auto sono poi fuggite in direzione della ex Strada Statale 115, verso Gela, Comiso e Catania.

Le indagini stanno passando al vaglio anche il contesto familiare. Come misura precauzionale, sono state attivate tutte le procedure previste in caso di sequestro di persona, incluso il blocco cautelativo dei beni. Sebbene la famiglia sia economicamente benestante, fonti investigative escludono, al momento, che ci siano presupposti concreti per pensare a un sequestro a scopo di estorsione.