Cinzia Pinna, ritrovata senza vita in un casolare di Emanuele Ragnedda la donna scomparsa a Palau, l'uomo ha confessato l'omicidio

Il cadavere della donna è stato trovato in un casolare ad Arzachena appartenente proprio all'imprenditore

È stata ritrovata senza vita Cinzia Pinna, la donna scomparsa a Palau. La 33enne è stata trovata nel casolare dell'imprenditore di Arzachena Emanuele Ragnedda, figlio di Mario e nipote di Francesco Ragnedda, famiglia nota per la produzione di vino, arrestato con l'accusa di omicidio volontario. L'uomo è stato in seguito portato in caserma dove ha confessato. Il 41enne è stato bloccato dalle forze dell'ordine con l'aiuto della guardia costiera mentre tentava la fuga a bordo di un gommone dal porto di Cannigione, poi trovato semi-distrutto sugli scogli a Baja Sardinia. Il cadavere della donna è stato trovato in un casolare ad Arzachena appartenente proprio all'imprenditore.

Cinzia Pinna, ritrovata senza vita la donna scomparsa a Palau, l'imprenditore Emanuele Ragnedda ha confessato l'omicidio

Il corpo di Cinzia Pinna è stato ritrovato in un casolare ad Arzachena appartenente all'imprenditore Emanuele Ragnedda, arrestato con l'accusa di omicidio volontario. Della 33enne di Castelsardo non si avevano più notizie dall'11 settembre. Quel giorno avrebbe partecipato ad una serata con due uomini. La 33enne sarebbe stata ripresa da alcune telecamere mentre camminava in evidente stato di alterazione, prima di salire su un’auto intestata a Ragnedda. L’ultimo segnale del cellulare di Cinzia è alle 3:20 del 12 settembre in zona porto; da quel momento il telefono risulta spento.

In caserma le prime confessioni di Ragnedda, tra cui anche il luogo nel quale ritrovare il cadavere. L'uomo è stato bloccato mentre era già a bordo di un gommone nel porto di Cannigione. Il 41enne era già stato iscritto nel registro degli indagati. Tuttavia, non sarebbe l'unico coinvolto nell'omicidio della donna. Un 26enne milanese è indagato per occultamento di cadavere. 

Ragnedda non è un imprenditore qualsiasi. È suo infatti il vino bianco più caro d'Italia, il il vermentino "Disco Volante" venduto fino a 1.800 euro a bottiglia.