Processo Ciro Grillo, sentenza rinviata al 22 settembre: morto "suicida" sotto la Metro B a Roma il figlio 22enne del giudice

Il grave lutto che ha colpito il presidente della Corte ha costretto al rinvio della sentenza al 22 settembre

Rinviata al 22 settembre la sentenza in merito al processo contro Ciro Grillo. Grave lutto per il giudice che presiede il collegio Marco Contu visto che il figlio 22enne è morto, forse dopo essersi suicidato, sotto la Metro B a Roma. Oggi doveva essere la giornata chiave per capire il destino del figlio del fondatore del Movimento 5 Stelle, che dovrà però attendere. 

Processo Ciro Grillo, sentenza rinviata al 22 settembre: morto "suicida" sotto la Metro B a Roma il figlio 22enne del giudice

Saltata l'udienza decisiva alla procura di Tempio Pausania in merito al processo contro Ciro Grillo. La pubblica accusa ha chiesto 9 anni di reclusione per "violenza sessuale di gruppo" ai danni di una studentessa italo-norvegese per tutti e quattro gli imputati: oltre al figlio di Beppe Grillo, sono coinvolti Edoardo CapittaVittorio Lauria e Francesco Corsiglia

Il grave lutto che ha colpito il presidente della Corte ha costretto al rinvio della sentenza al 22 settembre, creando non poche polemiche. Tuttavia, il giudice Cossu ha dovuto affrontare la peggiore tragedia che può attraversare un padre: la perdita di un figlio. Pietro Contu è morto dopo essersi probabilmente suicidato sotto la Metro B nella stazione San Paolo a Roma in viale Giustiniano Imperatore, nel primo pomeriggio di ieri. Il 22enne ha perso la vita dopo essere finito sulle rotaie della linea, forse volontariamente. 

Il rinvio, come detto, ha suscitato polemiche dentro e fuori dall’aula. "È inaccettabile poter pensare che una persona, non solo un magistrato, che ha perso un figlio possa serenamente venire in udienza domani ad ascoltare qualunque cosa rispetto alla morte del figlio è sicuramente una sciocchezza – ha detto prima in aula e poi ai cronisti fuori l’avvocato Alessandro Vaccaro che difende Lauria – Io non mi sarei sentito in grado di discutere un processo parlando di cose futili rispetto al lutto che lo ha colpito".