Milano, 2 svastiche disegnate su porta di famiglia ebraica in condominio a San Siro, scritto anche messaggio “Ebree bastar*e morite”
Le 2 vittime, profondamente scosse, si sono recate in questura per sporgere denuncia, accompagnate dal loro legale, l’avvocato Stefano Benvenuto. “Sono molto provate”, ha dichiarato l’avvocato, che ha poi aggiunto: “Sono state colpite nella loro sfera più privata. Siamo di fronte a un episodio gravissimo che ci riporta indietro di 80 anni”
2 svastiche e la frase: “Ebree bastarde morite”. Tutto tracciato con un pennarello nero sul pannello di una porta blindata. È il messaggio che si sono trovate di fronte 2 donne di origine ebraica, madre e figlia, residenti nel quartiere San Siro nella mattinata di martedì 5 agosto. Sono state proprio loro a fare la scoperta, mentre uscivano di casa intorno alle 8.30 del mattino.
Milano, 2 svastiche disegnate su porta di famiglia ebraica in condominio a San Siro, scritto anche messaggio “Ebree bastar*e morite”
Il gesto antisemita ha scosso non solo le vittime ma anche l’intero quartiere milanese. Il raid, avvenuto in un elegante condominio della zona Ovest, ha colpito la porta blindata di un appartamento situato a un piano ammezzato di una palazzina di quattro piani. Un attacco diretto che sembra avere tutte le caratteristiche di un’azione mirata.
L’allarme è stato lanciato immediatamente al 112. Sul posto sono intervenute le volanti dell’Upg e gli agenti della Digos, che hanno effettuato i primi rilievi e dato avvio alle indagini. Gli investigatori della questura di via Fatebenefratelli stanno passando al setaccio ogni dettaglio per identificare i responsabili.
Le 2 vittime, profondamente scosse, si sono recate in questura per sporgere denuncia, accompagnate dal loro legale, l’avvocato Stefano Benvenuto. “Sono molto provate”, ha dichiarato l’avvocato, che ha poi aggiunto: “Sono state colpite nella loro sfera più privata. Siamo di fronte a un episodio gravissimo che ci riporta indietro di 80 anni”.
Al momento gli inquirenti lavorano su due ipotesi. La prima prende in considerazione un possibile gesto “interno”, riconducibile a qualcuno degli inquilini del palazzo. Tuttavia, chi conosce la famiglia assicura che non ci sarebbero mai stati conflitti con i vicini.
La seconda pista porta invece verso un’azione deliberata e pianificata da qualcuno che conosceva bene le abitudini delle due donne ed è riuscito a introdursi nella palazzina durante la notte. Un blitz preciso e inquietante, che richiama fantasmi del passato e impone interrogativi seri sulla sicurezza e sulla tenuta sociale del contesto urbano.