Lainate, identificati quattro "responsabili" dell'ebreo francese aggredito in autogrill: padre, madre e due figli di etnia araba

Il caso del 52enne francese colpito mentre era col figlio a Villoresi Ovest: indagini in corso, due versioni contrapposte sull’episodio, 15 persone coinvolte

Nuovi sviluppi sull'episodio accaduto a Lainate: sono stati identificati quattro "responsabili" fra la quindicina di persone coinvolte nell'aggressione a un ebreo francese in autogrill. Sarebbero tutti membri di una famiglia mediorientale: padre, madre e due figli, di etnia araba.

Lainate, identificati quattro "responsabili" dell'ebreo francese aggredito in autogrill: padre, madre e due figli di etnia araba

Sono quattro i soggetti finora identificati dalla Digos di Milano per l’aggressione subita da Elie Sultan, 52enne cittadino francese di religione ebraica, presso l’autogrill Villoresi Ovest a Lainate, lungo l’Autostrada dei Laghi. Tutti e quattro fanno parte di una famiglia di origine mediorientale residente nell’hinterland nord di Milano. I loro nomi sono emersi grazie all’analisi delle telecamere di sorveglianza e ai lettori di targhe.

Secondo la denuncia della vittima, Sultan e il figlio di sei anni sarebbero stati presi di mira verbalmente per via della kippah che indossavano. L’aggressione fisica sarebbe avvenuta poco dopo, quando, all’uscita dal bagno, una decina di persone l’avrebbero circondato, strattonato e colpito con calci e pugni, chiedendogli di cancellare un video appena registrato in cui documentava minacce e insulti, tra cui "Andate all’inferno" e "Palestina libera". Sultan, pur denunciando l’accaduto alla Polstrada, non ha richiesto cure mediche, motivo per cui al momento l’ipotesi di reato avanzata dalla Procura è percosse aggravate dall’odio razziale, e non lesioni.

Diversa la versione fornita tramite una nota legale da Federico Battistini, avvocato della famiglia identificata: "I miei assistiti erano di ritorno da una vacanza. L'uomo ha iniziato a fissarli con insistenza, forse infastidito dall’arabo e dai ciondoli con la mappa della Palestina. È stato lui a pronunciare frasi offensive come 'figli di…' e 'terroristi'. Uno dei ragazzi si è limitato a rispondere 'Free Palestine'". La stessa famiglia ha sporto denuncia contro Sultan, sostenendo che due dei suoi membri hanno riportato contusioni e un trauma cranico.

Le indagini proseguono per ricostruire con precisione ruoli e responsabilità. Nessuna delle parti coinvolte risulta legata a movimenti ideologici o estremisti.