Morte Simona Cinà, Procura indaga per omicidio colposo, rinvenuti e sequestrati i vestiti della ragazza, la famiglia: "Niente alcolici nella villa, qualcuno ha ripulito"

Disposta l'autopsia sul corpo della pallavolista di Cinisi che chiarirà le cause del decesso. La vittima era in buona salute e sapeva nuotare

Si svolgeranno tra oggi, 4 agosto, e domani gli esami autoptici sul corpo di Simona Cinà, la giovane pallavolista trovata morta nella piscina di un villino privato nella notte tra l'1 e il 2 agosto scorso a Bagheria (Palermo). L'autopsia risulterà determinante per chiarire le cause del decesso e fare luce su una vicenda ancora troppo controversa. Nonostante fra le prime ipotesi maggiormente accreditate vi fossero quelle del malore o dell'incidente, nella giornata di ieri, 3 agosto, la Procura di Termini Imerese ha aperto un fascicolo per omicidio colposo contro ignoti. Al momento, infatti, non risultano indagati.

L'allarme per la morte di Simona Cinà era scattato tra le 4.10 e le 4.13 di sabato 2 agosto: al loro arrivo i carabinieri di Bagheria non hanno trovato traccia di alcolici, segno che chi aveva organizzato la festa avrebbe già potuto ripulire la scena. Uno dei messaggi Whatsapp del gruppo infatti sembrerebbe confermare la presenza di alcolici nella villa: "Se cadete in acqua e siete troppo ubriachi...Portate fegato e uno stomaco in più. Vi terremo idratati".

Da quanto ricostruito finora la giovane sarebbe morta dunque tra le 3.20 – ora in cui la sua migliore amica l'ha lasciata sola con la compagnia –, e le 4.10 – ora della prima chiamata al 112. Un buco temporale tutto da chiarire, nel quale nessuno si sarebbe accorto che la ragazza non si muoveva, nonostante i presenti fossero 80 e la vasca della piscina fosse molto piccola e ben illuminata.

"Ci sono molte cose che non tornano", dicono ai microfoni i genitori della vittima, insieme al fratello e alla sorella gemella Roberta, chiedendo che si faccia piena luce sul caso. "Era una festa di laurea ma non abbiamo visto la torta né gli alcolici. Quando siamo arrivati i ragazzi erano tutti bagnati, in silenzio". "Bagnati", come se fossero stati in acqua fino a poco prima. Un'anomalia che si aggiunge alle altre, confermata anche dalla testimonianza di Gabriele, il fratello di Simona: "Al nostro arrivo la musica era ancora accesa ed era anche alta. Quando siamo arrivati i ragazzi presenti erano totalmente bagnati. Di quel gruppo della festa conosceva solo cinque persone". Inspiegabile anche il mancato sequestro della villa che, ha dichiarato il legale della famiglia Cinà Gabriele Giambrone, "dev'essere affittata per un'altra festa. Addirittura risulta in vendita". Simona Cinà è stata ritrovata a faccia in su, un dettaglio tutt'altro che irrilevante e che farebbe escludere l'annegamento. Anche perché Simona, in ottima salute, oltre alla pallavolo a livello agonistico faceva surf e sapeva nuotare. "Mia sorella Simona non si drogava, curava molto il suo corpo. Teneva molto alla dieta e non beveva, o molto raramente” ha dichiarato la sorella della vittima. I vestiti della 20enne, canotta verde e minigonna sono stati intanto trovati e sequestrati. Sottoposti a sequestro anche degli slip da uomo rinvenuti in giardino.