Inchiesta urbanistica Milano, indagato anche Beppe Sala: sindaco meneghino accusato di “false dichiarazioni” e “induzione indebita”

In tutto sono 21 le persone coinvolte. 6 le richieste di misure cautelari, tra cui anche gli arresti domiciliari per l’assessore Giancarlo Tancredi e per l'imprenditore Manfredi Catella

Nell’inchiesta sull’urbanistica a Milano è indagato anche Beppe Sala: il sindaco meneghino è accusato di “false dichiarazioni” e “induzione indebita”. Il suo nome compare tra quelli coinvolti nell’indagine condotta dalla Procura su un presunto sistema parallelo di gestione delle pratiche edilizie. Il fascicolo tocca 21 persone tra amministratori, architetti e imprenditori. Sei le richieste di arresti già avanzate. “Allucinante saperlo dai giornali di essere indagato”, ha commentato Sala.

Inchiesta urbanistica Milano, indagato anche Beppe Sala: sindaco meneghino accusato di “false dichiarazioni” e “induzione indebita”

Tra gli indagati della Procura meneghina nell’inchiesta sull’urbanistica spicca anche il sindaco Beppe Sala, accusato di “false dichiarazioni” e “induzione indebita”.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, guidati dal pool coordinato dall'aggiunta Tiziana Siciliano, l'indagine ruota attorno a un presunto sistema parallelo per l’approvazione delle pratiche edilizie: favori, pressioni e pareri favorevoli ottenuti con modalità che la Procura definiscedistorte”. In tutto sono 21 le persone coinvolte, tra amministratori pubblici, architetti e imprenditori. Sei le richieste di misure cautelari, tra cui anche gli arresti domiciliari per l’assessore Giancarlo Tancredi e per l'imprenditore Manfredi Catella.

Per quanto riguarda Sala, le accuse si concentrano su 2 episodi: da un lato, avrebbe attestato l’assenza di conflitti d’interesse nella nomina di Giuseppe Marinoni alla presidenza della Commissione Paesaggio, pur essendo consapevole del contrario. Dall’altro, sarebbe coinvolto in pressioni per ottenere un parere favorevole su un progetto urbanistico di grande rilevanza: ilPirellino”.

Il sindaco, ovviamente, ha respinto ogni addebito: "Allucinante apprendere da un giornale di essere indagato… non ho mai avuto il numero di Marinoni". Ha poi chiarito che "la composizione della Commissione Paesaggio viene gestita da un'apposita struttura del Comune… Il rapporto tra sindaco e commissione è praticamente nullo". Sulla vicenda Pirellino, Sala ha ricordato che "l’abbiamo venduto nel 2019 e siamo ancora fermi. Sono passati sei anni e i lavori non sono mai partiti. Altro che induzione, è stata una continua discussione perché non abbiamo mai trovato un accordo su quello che potevano fare".

Il cuore dell’indagine sembra ruotare proprio attorno a questo progetto. L’edificio di via Melchiorre Gioia, ex sede dei Servizi Tecnici Comunali, fu venduto a Coima, la società guidata da Manfredi Catella, con l’obiettivo di trasformarlo nella “Torre Botanica” progettata da Stefano Boeri. Inizialmente bocciata dalla Commissione Paesaggio, l’opera ricevette in seguito un parere favorevole condizionato. Gli inquirenti considerano determinanti alcuni messaggi intercettati, come quello in cui Boeri avrebbe scritto: "Bisogna che Beppe convochi Marinoni… io ho sentito anche Beppe". Il giorno dopo, il parere della Commissione cambiò direzione.

Dalle carte emergono anche riferimenti a un “Pgt ombra”, un piano urbanistico parallelo al Piano di Governo del Territorio ufficiale. In una chat del 23 maggio 2023, Marinoni scriveva: "Stiamo attuando un Pgt ombra e con alte parcelle". Anche l’assessore Tancredi confermava: "Avremo lavori per il prossimo lustro". Per la Procura, si tratterebbe di un sistema consolidato di asservimento dell'amministrazione agli interessi immobiliari privati, operante fuori dai canali ufficiali.

Tra gli altri indagati ci sono figure di primo piano nel panorama urbanistico e imprenditoriale milanese: oltre a Tancredi, Boeri e Catella, anche l’architetto Alessandro Scandurra, l’immobiliarista Andrea Bezziccheri e il manager Federico Pella. Le accuse spaziano dalla corruzione al falso, fino all’induzione indebita, con una ricostruzione che descrive un sistema opaco e “di speculazione edilizia selvaggia”.

L’Amministrazione, per voce del sindaco, ha difeso il proprio operato e le riforme avviate: "Gli ultimi accadimenti dovranno essere compresi e valutati perché non venga vanificato il prezioso percorso intrapreso". Sala ha per ora escluso passi indietro, ma ha ammesso che valuterà eventuali iniziative in base all’evoluzione del quadro giudiziario.

Sul piano politico, il centrodestra ha subito chiesto le dimissioni del sindaco, definendo la situazione “inaccettabile” e parlando di “credibilità istituzionale compromessa”. Il 23 luglio sono previsti gli esiti degli interrogatori e le decisioni del giudice per le indagini preliminari.