Garlasco, nuovo supertestimone su possibili armi delitto: "Ho trovato e consegnato agli inquirenti martello, attizzatoio, mazzetta e piccozza"
Altro colpo di scena nel caso di Garlasco: al programma Ore 14 sera di Rai2 ha parlato un nuovo supertestimone sulle possibili armi del delitto. Si tratta di un muratore egiziano che dice di aver rinvenuto e consegnato i reperti agli inquirenti anni fa, prima che il canale venisse dragato recentemente
Nella serata di venerdì 27 giugno, al programma televisivo Ore 14 sera di Rai2, è andata in onda la testimonianza chiave di un muratore egiziano con informazioni sull'arma del delitto di Garlasco. Nella trasmissione, condotta da Milo Infante, sarebbe infatti emerso un supertestimone mai ascoltato prima. L'uomo, di cui non si conosce l'identità, avrebbe fatto pervenire agli inquirenti una serie di oggetti, come un martello, un attizzatoio da camino, una mazzetta e una piccozza da muratore, da lui trovati anni fa.
Questi attrezzi, che sono effettivamente giunti agli inquirenti, ci sarebbero arrivati diverso tempo fa, ben prima che il canale che scorreva vicino alla roggia Tromello fosse dragato, e sarebbero stati ritrovati altrove. Cade quindi un tassello della vicenda emerso recentemente, secondo cui le gemelle Cappa, che allora vivevano vicino alla roggia Tromello, avrebbero buttato in acqua un borsone con questi attrezzi, tutti compatibili con l'arma del delitto. L'ispezione dei luoghi è avvenuta il 15 maggio di quest'anno, grazie alla testimonianza di Gianni Bruscagin.
Garlasco, nuovo supertestimone su possibili armi delitto: "Ho trovato e consegnato agli inquirenti martello, attizzatoio, mazzetta e piccozza da muratore"
Fonti raccolte da Ore 14 sera si sono dimostrate molto scettiche, soprattutto le persone residenti nell'area: "Sono venuti a fare scena, a fare cinema. Dopo 18 anni cosa volevano trovare? Nessun borsone è stato tirato fuori". La nuova supertestimonianza complica ancora di più il quadro dell'uccisione di Chiara Poggi, definita da Infante come "molto poco chiaro".
Nella trasmissione c'è stato spazio anche per Rita Preda, mamma della vittima, che ha espresso tutto il dolore e la delusione della famiglia Poggi: "Ci amareggia che si continui a gettare fango su Chiara, su nostro figlio Marco e su di noi. Un settimanale ha scritto falsità su Marco, che al momento dell'omicidio era in vacanza con noi". La donna si è riferita con ogni probabilità alle nuove piste vagliate dagli inquirenti: alcune suggerirebbero il coinvolgimento del fratello di Poggi e dei suoi amici nel suo assassinio, data la recente dichiarazione di assenza del giovane dalla vacanza in Trentino da parte di un albergatore.