Delitto Tramontano, difesa di Impagnatiello: "Con la gravidanza temeva per la sua immagine, non c'è prova di omicidio pianificato"
Dopo la condanna all'ergastolo in primo grado, la difesa del barman 32enne punta a far cadere le aggravanti come la premeditazione e a fargli riconoscere le attenuanti generiche
Secondo la difesa di Alessandro Impagnatiello, colpevole in primo grado di omicidio pluriaggravato nei confronti dell'allora compagna Giulia Tramontano, il delitto non è stato premeditato, ma un "susseguirsi di errori senza la minima pianificazione".
La legale del reoconfesso, Giulia Gerardini, condannato all'ergastolo dalla Corte d'Assise di Milano, puntano a far cadere le aggravanti della premeditazione e a far ottenere al proprio assistito le attenuanti generiche nel secondo grado di giudizio.
Delitto Tramontano, difesa di Impagnatiello: "Con la gravidanza temeva per la sua immagine, non c'è prova di omicidio pianificato"
La difesa di Alessandro Impagnatiello ha chiesto la revisione del processo e della sentenza di primo grado alla Corte d'Appello di Milano. Il dibattimento inizierà nella giornata di domani e l'avvocata Gerardini ha dichiarato: "L'omicidio di Giulia Tramontano non fu un agguato, ma un susseguirsi di errori senza la minima pianificazione". L'uomo, impegnato in una relazione parallela con una collega di lavoro, "in cuor suo avrebbe voluto interrompere la gravidanza di Giulia Tramontano", ma non l'ha fatto perché la sua "personalità narcisistica gli impedito di rovinare l'immagine perfetta che ha sempre voluto dare di sé".
Dalla sentenza di primo grado emerge che Impagnatiello ha colpito l'allora compagna Giulia Tramontano, incinta del loro figlio Thiago da sette mesi, con 37 coltellate. Poi, ne ha incendiato il cadavere con alcol e benzina e per 96 ore lo ha tenuto tra il suo box, la cantina di casa loro e la sua automobile, prima di abbandonarlo in un'intercapedine fra edifici di Senago.
L'avvocata Gerardini chiede ora alla Corte di Appello di escludere dalla sentenza le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, ma di riconoscere le attenuanti generiche. Ciò potrebbe ridurre la pena di Impagnatiello dall'ergastolo a 30 anni di reclusione. Gerardini si concentra sulle difficoltà del barman nell'eliminare il corpo di Giulia Tramontano e sul veleno per topi, che l'uomo avrebbe usato solamente per causare un aborto, non per uccidere la donna.