Rimini, falsi vaccini Covid per ottenere il green pass, medico Roberto Bonato e 74 pazienti verso il processo: € 250 per poter lavorare
L'accusa verso Bonato sarebbe quella di aver fatto delle presunte false certificazioni per attestare la somministrazione del vaccino Covid. Si trattava del periodo in cui la mancata osservanza alla vaccinazione portava il lavoratore ad essere licenziato
Falsi vaccini Covid per ottenere il Green pass, e poter lavorare. A Rimini, il medico Roberto Bonato e 74 suoi pazienti vanno verso il processo in merito ad un'inchiesta nata nell'ottobre 2021. I carabinieri del Nas di Bologna avevano ricevuto una segnalazione dell'Ausl di Rimini da cui sarebbero emerse anomalie sul conto del dentista, che venne arrestato e messo ai domiciliari. L'accusa verso Bonato sarebbe quella di aver fatto delle presunte false certificazioni per attestare la somministrazione del vaccino Covid. Bonato è stato indagato per una presunta partita di 224 dosi di vaccino Covid che avrebbe somministrato ai pazienti, di cui 107 a pazienti non residenti a Cattolica e San Giovanni dove il sanitario aveva i propri studi. Si trattava del periodo in cui la mancata osservanza alla vaccinazione portava il lavoratore ad essere licenziato. L'assenza di Green pass non permetteva nemmeno di muoversi e frequentare locali.
Rimini, falsi vaccini Covid per ottenere il Green pass, medico Roberto Bonato e 74 pazienti verso il processo
75 persone, compreso un medico, sono accusate dalla procura di Rimini di essere invischiate in un presunto maxi traffico di Green pass. Per i giudici, Bonato avrebbe messo in pratica nel 2022 un sistema di scambio "certificato verde" per denaro, senza mai inoculare la dose ai pazienti. Le accuse che sono state mosse sono di corruzione e falso ideologico. Oltre al 64enne, sono indagate 74 persone, per cui la procura ha richiesto ha richiesto il rinvio a giudizio con fissazione dell’udienza preliminare davanti al gup Raffaella Ceccarelli per il prossimo 16 settembre. Tra questi 74 presenti 16 persone residenti nella provincia di Pesaro e Urbino, medici, radiologi, farmacisti, una componente regionale della commissione pari opportunità delle Marche, impiegati, operai, liberi professionisti e disoccupati.
Le indagini hanno provato a ricostruire il modo Bonato avrebbe messo in piedi il presunto "piano": si sarebbe avvalso di due persone che si sarebbero occupate di trovare i potenziali acquirenti. Dopodiché, il medico avrebbe certificato l'avvenuta somministrazione nel proprio ambulatorio per poi accedere al sistema informatico dell'Ausl inserendo i dati dei finti vaccinati nella piattaforma informativa vaccinale regionale al fine di far emettere il Green pass.