Biella, muratore egiziano 24enne sequestra e stupra donna davanti a figlio di 4 anni: “Ti strangolo se ti ribelli”, arrestato a Milano

Con la scusa di mostrarle una stanza, l’egiziano ha attirato la donna in una stanza e ha poi chiuso a chiave la porta dell’abitazione, impedendole ogni via di fuga

Dopo giorni di fuga e ricerche serrate, è stato arrestato a Milano il 24enne egiziano che ha sequestrato e violentato una giovane madre a Biella, sotto gli occhi del figlio di 4 anni. La aveva attirata in una stanza e la ha sequestrata per ore, stuprandola. L’immigrato egiziano, non contento, aveva anche minacciato la donna: “Ti strangolo se ti ribelli”. Le indagini, coordinate dalla Procura, si sono concluse con il fermo del muratore, rintracciato nell’hinterland milanese grazie a un’intensa attività investigativa.

Muratore egiziano 24enne sequestra e stupra donna davanti a figlio di 4 anni a Biella: “Ti strangolo se ti ribelli”, arrestato a Milano

È stato arrestato a Milano, dopo una caccia all’uomo durata diversi giorni, il muratore egiziano di 24 anni accusato di un crimine brutale avvenuto a Biella: il sequestro e lo stupro di una giovane madre, consumato sotto gli occhi del figlio di appena 4 anni.

La donna si era recata nell’appartamento in ristrutturazione per verificare lo stato dei lavori, convinta che l’uomo fosse semplicemente impegnato nelle sue mansioni. Ma l’apparente normalità è presto sfociata in un incubo.

Con la scusa di mostrarle una stanza, l’operaio ha attirato la vittima in un locale e ha poi chiuso a chiave la porta dell’abitazione, impedendole ogni via di fuga. È in quel momento che ha avuto inizio la lunga prigionia e le violenze. L’uomo l’ha minacciata con una fascetta da elettricista: “Ti strangolo se ti ribelli”, le avrebbe detto, terrorizzando la giovane madre, che ha subito gli abusi anche in presenza del figlio.

Nel racconto reso agli inquirenti, la donna ha descritto le ore trascorse come un inferno, segnato dalla paura di essere uccisa e dalla disperazione per il destino del proprio bambino. Solo fingendosi remissiva, è riuscita a ottenere un breve spiraglio di libertà: ha convinto il suo aguzzino a lasciarla uscire, con la scusa di cercare del cibo. Una volta all’esterno, ha chiesto aiuto a una guardia giurata, che ha immediatamente allertato la polizia.

Nel frattempo, l’uomo era già in fuga, avendo intuito l’arrivo degli agenti. Le volanti e la squadra mobile hanno comunque cinturato l’area, mentre gli investigatori si sono messi sulle sue tracce. La Procura di Biella, sin dai primi momenti, ha seguito da vicino il caso, chiedendo e ottenendo una misura cautelare in carcere.

Fondamentale anche l’intervento della polizia scientifica, che ha analizzato meticolosamente l’appartamento per raccogliere elementi probatori. I giorni successivi hanno visto gli agenti impegnati a battere palmo a palmo l’hinterland milanese, dove il muratore si era nascosto, fino all’ arresto avvenuto nella serata di venerdì.

Ora l’uomo si trova detenuto nel carcere di Biella e dovrà rispondere di accuse gravissime: violenza sessuale, sequestro di persona e lesioni.