Garlasco, caccia al tema di Andrea Sempio sul delitto Chiara Poggi, scritto nel 2013, nel canale trovati anche attizzatoio e ascia
Il documento è stato scritto 6 anni dopo l'omicidio durante un laboratorio di giornalismo a Pavia
Giorni caldi per il caso dell'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto 18 anni fa a Garlasco. Dopo la perquisizione della casa di Andrea Sempio, amico del fratello della vittima, e le ricerche nel canale di Tromello, vicino a casa della nonna delle sorelle Stefania e Paola Cappa (cugine di Chiara), emergono nuovi dettagli che potrebbero far luce sul caso: un tema e alcuni attrezzi da lavoro.
Garlasco, caccia al tema di Andrea Sempio sul delitto Chiara Poggi, scritto nel 2013; nel canale trovati anche attizzatoio e ascia
È stato lo stesso Sempio, durante una recente perquisizione nella sua abitazione e in quella dei genitori, a dichiarare ai carabinieri: "Sul mio computer troverete un vecchio scritto sul delitto di Garlasco, era per un corso di giornalismo". Una rivelazione che ha subito attirato l’interesse degli inquirenti, impegnati a ricostruire ogni aspetto della sua vita e delle sue abitudini. Nel 2013, quando ancora Alberto Stasi non era stato condannato e Sempio non era sospettato, il giovane frequentava un corso post-diploma alla Fondazione di Pavia. Durante un laboratorio di giornalismo, agli studenti fu assegnato un esercizio: scrivere un articolo su un caso di cronaca. La scelta ricadde proprio sull’omicidio di Chiara Poggi, allora al centro dell’attenzione mediatica.
Quel compito, forse salvato su una chiavetta o su un vecchio hard disk, è oggi oggetto di attenzione da parte degli investigatori. La difesa lo definisce un semplice esercizio scolastico, ma in un'indagine per omicidio, nulla può essere considerato trascurabile.
Parallelamente, le indagini si spostano anche a Tromello. Nel canale dietro l’abitazione della famiglia Cappa i carabinieri hanno recuperato diversi oggetti ritenuti "di potenziale interesse investigativo": un attizzatoio da camino, la testa di una mazzetta da muratore, il manico e la testa di un’ascia, oltre a un paio di pinze. Ora questi reperti saranno sottoposti ad analisi per rilevare eventuali tracce genetiche o segni compatibili con le ferite riportate da Chiara. Al momento, il martello ritrovato non coincide con l’“arma mancante” descritta dal padre della vittima, Giuseppe Poggi — un martello “a coda di rondine” mai più rinvenuto.