Omicidio Liliana Resinovich, frattura alla vertebra toracica T2 rivenuta durante l'autopsia, il tecnico dell'obitorio agli inquirenti: "Forse è opera mia"

Il preparatore anatomico ha dichiarato che la frattura potrebbe essere stata causata da una manovra da lui stesso eseguita sul cadavere.

Nel caso di Liliana Resinovich, la 63enne triestina trovata morta il 5 gennaio 2022, emergono nuovi elementi che potrebbero ridimensionare uno degli indizi emersi nelle indagini. Un preparatore anatomico, presente alla prima autopsia effettuata l'11 gennaio 2022 all'obitorio di via Costalunga a Trieste, ha riferito spontaneamente agli inquirenti che la frattura alla vertebra toracica T2 – rilevata solo in un secondo esame autoptico – potrebbe essere stata causata da una manovra da lui stesso eseguita sul cadavere.

Omicidio Liliana Resinovich, frattura alla vertebra toracica T2 rivenuta durante l'autopsia, il tecnico dell'obitorio agli inquirenti: "Forse è opera mia"

A riportare la notizia è il quotidiano Il Piccolo, secondo cui il tecnico ha chiesto di essere ascoltato per esporre la propria ipotesi, che sarà ora valutata dal pubblico ministero. La frattura in questione, localizzata sulla faccetta superiore sinistra della seconda vertebra toracica, era stata riscontrata solo successivamente dall’antropologa forense Cristina Cattaneo. Proprio questa lesione è al centro di un acceso confronto tra i consulenti dei familiari di Liliana e la difesa di Sebastiano Visintin, marito della donna e attualmente indagato per omicidio. Mentre i primi ritengono la frattura compatibile con una dinamica violenta, la difesa non esclude che possa essere stata provocata durante il recupero del corpo o in fase di esame autoptico. Le dichiarazioni del preparatore rafforzano questa seconda ipotesi, contribuendo a mettere in dubbio l’origine traumatica della lesione.

Stando a quanto è stato dichiarato dal tecnico dell'obitorio però, la frattura non sarebbe considerata un elemento decisivo per confermare o smentire la possibilità di una morte per soffocamento esterno, come ipotizzato da alcune ricostruzioni. Inoltre, la lesione non era stata rilevata dalla TAC effettuata l’8 gennaio 2022, due giorni prima della prima autopsia.

Al momento il marito è indagato per omicidio, a seguito di una lunga perquisizione nella sua abitazione, durante la quale sono stati sequestrati decine di utensili e attrezzi da lavoro.