Domodossola, corteo del 25 aprile annullato da sindaco Pizzi, assente anche la banda, critiche dell'Anpi: "Cerimonia non infrange lutto nazionale"

Presidente dell'Anpi del Verbano-Cusio-Ossola Franco Chiodi: "Siamo contrariati da questa scelta, il rispetto del lutto nazionale non è infranto da un corteo"

A Domodossola è stato cancellato il tradizionale corteo del 25 aprile e non sarà presente la banda musicale. La misura di modifica del programma è stata presa dal sindaco del comune Lucio Pizzi e risponde alla richiesta del governo di procedere alle celebrazioni dell'80esimo anniversario della Liberazione con "sobrietà", in rispetto verso i 5 giorni di lutto nazionale per la morte di Papa Francesco. Il Presidente dell'Anpi del Verbano-Cusio-Ossola Franco Chiodi ha commentato: "Siamo contrariati da questa scelta. Il rispetto del lutto nazionale non è infranto da un corteo".

Domodossola, corteo del 25 aprile annullato da sindaco Pizzi, assente anche la banda, critiche dell'Anpi: "Cerimonia non infrange lutto nazionale"

Il Comune di Domodossola ha deciso di fare delle modifiche al programma delle celebrazioni del 25 aprile in risposta alla richiesta del governo di celebrare la ricorrenza "con sobrietà". La decisione del sindaco Lucio Pizzi, presa "nel rispetto del lutto nazionale proclamato per la scomparsa del Santo Padre", prevede l'annullamento del tradizionale corteo che avrebbe dovuto sfilare da piazza Repubblica dell'Ossola fino a Piazza Matteotti raggiungendo il monumento ai caduti. Non sarà presente nemmeno la banda musicale. "La manifestazione si terrà in piazza Matteotti, con gli onori al Gonfalone", ha spiegato il sindaco Pizzi, "abbiamo pensato di far suonare solo la tromba solista per accompagnare i momenti salienti della cerimonia".

La sezione provinciale dell'Anpi del Verbano-Cusio-Ossola ha commentato la decisione con toni critici: "Siamo veramente contrariati da questa scelta", ha affermato il Presidente Franco Chiodi, "Riteniamo che il rispetto del lutto nazionale non sia infranto da un corteo". L'associazione ha poi lanciato la provocazione richiamando un "concentramento davanti al Comune, poi insieme fino a Piazza Matteotti dove parteciperemo agli eventi già programmati in precedenza". Dalla decisione del Comune simbolo della Resistenza - nel settembre-ottobre 1944 la Repubblica dell'Ossola fu il primo esempio di autogoverno di un territorio liberato- sono arrivati i commenti indispettiti di tutta la sinistra.

In una nota i gruppi provinciali della sinistra, in particolare Pd, Alleanza Verdi e Sinistra, M5s, Italia Viva e Volt, hanno affermato: "La Festa della Liberazione non è una ricorrenza come le altre: è la pietra angolare della nostra democrazia, il giorno in cui l'Italia ha ritrovato la dignità e la libertà dopo l'occupazione nazifascista" hanno scritto. Da FI arriva il commento di Maurizio Gasparri per calmare le acque in quella che ha definito polemica "pretestuosa": "Alcuni cercano, quindi, lo scontro, ma queste 'manovrette' non vanno alimentate perché sennò si farebbe il gioco di chi vuole drammatizzare sul nulla in un giorno che, invece, richiede serietà".