Papa Francesco, cardinale Becciu silurato da Bergoglio contesta esclusione dal Conclave: "Ho diritto di partecipare"

"La lista del Vaticano non ha valore giuridico", ha commentato il porporato sardo, la decisione sulla sua ammissione è ora in mano alla congregazione generale dei cardinali

Il cardinale Angelo Becciu, "licenziato" da Papa Francesco nel lontano 24 settembre 2020 ha contestato la lista della Sala Stampa Vaticana che lo vede come "non elettore" al Conclave per eleggere il successore di Bergoglio. Il monsignore sardo aveva perso i suoi diritti cardinalizi a seguito di un'udienza con il pontefice ed era stato poi processato dal Tribunale del Vaticano nel 2023 per un caso legato alla mala gestione dei fondi (in particolare l'acquisto di un palazzo a Londra). Ora il porporato sardo ha reclamato la sua posizione: "La lista non ha valore giuridico", ha commentato. A decidere sulla sua richiesta è chiamata la congregazione generale dei cardinali, se approvata, il numero dei votanti passa da 135 a 136 e ci sarà un cardinale in più a rappresentare una linea contraria a quella di Bergoglio.

Papa Francesco, cardinale Becciu silurato da Bergoglio contesta esclusione dal Conclave: "Ho diritto di partecipare"

Mentre nel mondo si piange ancora per la morte di Papa Francesco, sono al contempo iniziati i concitati preparativi per la sua successione e si sono accesi i riflettori sul Conclave, la riunione cardinalizia chiamata ad eleggere il prossimo pontefice che avrà luogo sabato prossimo. Questo tema ha gettato un po' di luce riflessa anche sul Cardinale Angelo Becciu, silurato da Papa Francesco dopo un'udienza choc il 24 settembre 2020, a seguito della quale il porporato sardo aveva perso le sue prerogative cardinalizie. Becciu era stato molto legato a Papa Francesco per 7 anni e da lui stesso promosso a cardinale il 28 giugno 2018. "Nulla può cancellare sette anni di stretta collaborazione, di scelte condivise ai massimi livelli della vita ecclesiale e di un'amicizia costruita giorno dopo giorno" ha commentato, tuttavia il cardinale rimane incluso dalla Sala Stampa Vaticana tra i cardinali "non elettori".

Becciu era stato "licenziato" da Papa Francesco nel lontano 2020 dopo la burrascosa udienza, di cui non si sono mai conosciuti i dettagli ma da cui ne era uscito privato dei "diritti connessi al cardinalato", fatti che il monsignore sardo aveva commentato con le parole: "Non so perché il Papa mi abbia fatto questo, davanti al mondo poi". Successivamente, il 16 dicembre 2023, era stato condannato dal Tribunale del Vaticano a 5 anni e 6 mesi di reclusione, con interdizione perpetua dai pubblici uffici e una multa di 8000 euro per un processo legato alla gestione di fondi della Segreteria di Stato, nello specifico rispetto all'acquisto di un palazzo di Sloane Avenue a Londra, e per altri filoni d'indagine, tra cui l'invio di fondi alla diocesi di Ozieri.

A seguito della morte di Papa Francesco, Becciu ha chiesto di partecipare al Conclave: "Richiamandomi all'ultimo consistono il Papa ha riconosciuto intatte le mie prerogative cardinalizie in quanto non vi è stata una volontà esplicita di estromettermi dal Conclave né la richiesta di una mia esplicita rinuncia per iscritto", ed ha concluso contestando le indicazioni della Sala Stampa Vaticana: "L'elenco pubblicato non ha alcun valore giuridico e va preso per quello che è". Sulla richiesta del porporato sardo, sarà chiamata ad esprimersi la congregazione generale dei cardinali, riunitasi già in una prima sessione questa mattina. Se dovesse essere ammesso il cardinale di Pattada, il numero dei votanti salirà da 135 a 136. Ma questa non è l'unica modifica prevista, l'inclusione del cardinale Becciu al Conclave infatti è da valutare attentamente anche perché risulta tra quelli più contrari alla linea di Bergoglio. Una decisione non semplice, insomma, ma il cardinale sardo non sembra destinato a demordere, affermando addirittura che in realtà Papa Francesco lo avrebbe "perdonato".