Davide Lacerenza ricoverato in ospedale per un ictus cerebrale, l'ex titolare della Gintoneria è ai domiciliari da un mese
Lacerenza ai domiciliari dal 4 marzo scorso, è ricoverato al Policlinico di Milano. Si sospetta possa aver avuto un ictus
Davide Lacerenza è stato ricoverato in ospedale per un ictus cerebrale. L'ex titolare della Gintoneria, ai domiciliari dallo scorso 4 marzo dopo l'arresto nell'inchiesta per spaccio di droga e prostituzione, ha avuto un malore improvviso nella notte ed è stato trasportato all'ospedale Policlinico di Milano. L'ex imprenditore si è sentito male attorno alle 4 del mattino ed è stato ricoverato alle 11. Lacerenza sarebbe vigile ed in grado di parlare con il suo legale Liborio Cataliotti, che ha dichiarato: "Si parla di un piccolo problema neurologico. È vigile e ho avuto modo di parlargli al telefono. Ho già chiesto il trasferimento dei domiciliari in ospedale". Con lui c'è anche la fidanzata Clotilde Conca.
Davide Lacerenza ricoverato in ospedale per un ictus cerebrale, l'ex titolare della Gintoneria è ai domiciliari da un mese
L'ex titolare della Gintoneria e della Malmaison Davide Lacerenza è stato ricoverato nel reparto di neurologia del Policlinico di Milano per un ictus cerebrale. Quando si è diffusa la notizia, numerosi utenti sul web hanno effettuato ricerche per capire se potesse esserci una correlazione tra il malore improvviso e il vaccino Covid. Per il momento, però, non ci sono informazioni sulla vaccinazione ed eventuali reazioni avverse.
Lacerenza si è sentito male durante la notte: il malore improvviso è riconducibile ad un ictus cerebrale. L'ex imprenditore ed uno dei volti più noti della movida milanese è stato arrestato assieme all'ex compagna Stefania Nobile che lo aiutava a portare avanti gli affari del locale di via Napo Torriani, e al suo braccio destro Davide Ariganello. Il 59enne è accusato dalla Procura di Milano di autoriciclaggio, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione e detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Il suo legale aveva chiesto al giudice che potesse essere messo nelle condizioni per poter proseguire un percorso di disintossicazione dalla droga, avviato e poi abbandonato.