Inchiesta urbanistica a Milano, il "sistema Oggioni": "prevalidazione" dei progetti immobiliari in Assimpredil e pressioni in Comune, quali sono i cantieri sotto indagine

La doppia veste del vicedirettore alla Commissione per il paesaggio e consulente dei costruttori per "facilitare" i progetti immobiliari

L'inchiesta sull'urbanistica a Milano che ha portato, tra le altre cose, all'arresto di Giovanni Oggioni e alle dimissioni di Guido Bardelli ha messo in luce un vero e proprio "sistema" volto a facilitare le procedure di approvazione dei progetti immobiliari nella città meneghina. Il cosiddetto "sistema Oggioni" era garantito dal doppio ruolo dell'ex vicedirettore della Direzione Urbanistica del Comune di Milano e vicepresidente della Commissione del Paesaggio mentre era contemporaneamente consulente per Assimpredil, l'associazione di costruttori di Milano, Monza e Lodi, tra le più grandi e potenti del settore.

Il "sistema Oggioni"

Dopo il pensionamento dal Comune di Milano avvenuto nel novembre 2021, Oggioni aveva iniziato la consulenza con Assimpredil per il valore di 50mila euro. Questo incarico non era stato segnalato nel momento in cui Oggioni era diventato vicepresidente della commissione per il paesaggio di Palazzo Marino per il triennio 2021-2024. Il cosiddetto "sistema Oggioni" si basa proprio sulla sua duplice posizione su cui sono sono sviluppate le accuse di corruzione dei pm Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippini. Giovanni Oggioni avrebbe percepito circa 180mila euro per "facilitare" dei progetti "prevalidati" da lui stesso in Assimpredil e fare poi pressioni in comune per garantire l'avvio dei progetti immobiliari. All'interno di questo "sistema" figurerebbero circa una decina di progetti che legano le consulenze di Oggioni ad Assimpredil con il suo ruolo nella Commissione paesaggio del Comune di Milano. 

La mappatura dei cantieri sotto indagine

I cantieri oggetto delle indagini degli inquirenti sarebbero stati segnalati a Oggioni dall’avvocato Andrea Lavorato, il vicedirettore di Assimpredil che aveva stretti rapporti con il consulente. I progetti immobiliari presentano situazioni differenti. Figurano costruzioni complete o quasi come il palazzo di via Valparaiso 7 o quello di via Flumendosa 31 nel quartiere di Crescenzago, opere allo stadio delle bonifiche preliminari come in via Bovio nel quartiere di Dergano. Anche strutture solo in fase progettuale come quello in via Fiuggi al posto delle Officine Guerra o il caso di un capannone abbandonato in via Giovanni Meli, catalogato dal comune come "patrimonio edilizio dismesso con criticità".

Altri casi sono una palazzina di due piani da demolire via Oristano, zona di Gorla, una villetta abbandonata nei pressi di via Stendhal, la palazzina in viale Tibaldi che era stata sottoposta ad un adeguamento energetico finanziato dal Superbonus 110. Figura anche il progetto per una costruzione di 9 piani in via Razza, dove l'intenzione sarebbe quella di ricavare una palazzina in uno spazio già fittamente costruito. Per quest'ultimo progetto in particolare è pendente un ricorso al Tar su iniziativa del condominio del civico 3, di fianco a dove dovrebbe sorgere il nuovo palazzo. 

Più tempo per il Salva-Milano, anch'esso oggetto della bufera urbanistica

Nel frattempo, a Palazzo Madama la commissione Ambiente ha deciso di rinviare il termine per la presentazione degli emendamenti al decreto Salva-Milano scaduto oggi, mercoledì 12 marzo, alle ore 12. A seguito dell'inchiesta urbanistica che ha portato all'arresto di Oggioni e alle dimissioni di Bardelli, il sindaco Sala aveva dichiarato di voler prendere le distanze come "atto dovuto", senza dichiarare la "resa". Il presidente della commissione Claudio Fazzone (FI) ha spiegato la decisione della sospensione del termine "è stata presa insieme da tutti i gruppi parlamentari" in attesa che venga convocato "probabilmente per la prossima settimana, un nuovo ufficio di presidenza della Commissione che dovrebbe indicare un nuovo termine".