Davide Lacerenza, la fidanzata Clotilde lo difende: "Non è Pablo Escobar, a Milano droga e escort in tutti i locali, ci sono malati di fig*"
La 18enne: "Anche quando vado per locali con mio padre vedo le putt*ne sedute al bancone"
La fidanzata 18enne di Davide Lacerenza, Clotilde Conca Bonizzoni, ha cercato di difendere il compagno che è agli arresti domiciliari per un presunto giro di droga e prostituzione nel suo locale di Milano, la Gintoneria. Secondo la giovane, "droga e escort sono in tutti i locali di Milano, lui non è Pablo Escobar".
Davide Lacerenza, la fidanzata Clotilde lo difende: "Non è Pablo Escobar"
"Prostituzione alla Gintoneria? Come in ogni locale di Milano. Anche quando vado per locali con mio padre vedo le put*ane sedute al bancone". Così Clotilde Conca Bonizzoni, fidanzata 18enne di Davide Lacerenza (60 anni a ottobre), ai microfoni de La Zanzara su Radio 24. La giovane difende il compagno durante una telefonata con Giuseppe Cruciani, che ha avuto modo di conoscere proprio nel locale di Lacerenza "ma solo a cena, mai dopo".
Tuttavia secondo le intercettazioni, il quadro che emerge sarebbe diverso. Uno dei punti principali delle indagini riguarda il presunto giro di prostituzione all’interno della Gintoneria. "Davide non prendeva un euro da queste ragazze", afferma Clotilde..
"Chi prende tremila euro a bottiglia non ha bisogno di guadagnare con droga e escort. Secondo te, una persona che vende bottiglie da 3mila euro ha bisogno di prendere 100 euro da una escort? - aggiunge la 18enne - Le ragazze erano già lì. Nei locali servono, perché ci sono i morti di f…".
Tuttavia, secondo i magistrati, Lacerenza e i suoi collaboratori gestivano un vero e proprio mercato della droga, tra cocaina rosa, ketamina, MDMA e marijuana “purple”.
Ma per Clotilde "Davide non è il Pablo Escobar che state descrivendo", afferma ancora Clotilde, non negando che il compagno facesse uso di droghe. Quanto alla vendita di droga ribadisce: "Non l’ho mai vista questa cosa". Poi nega un altro dettaglio delle indagini, le immagini della cocaina rosa stesa sui tavoli del privé della Gintoneria: "Non ho mai visto nessuno pippare nell’ex privé, era un posto dove si mangiavano scampi, gamberi e si beveva".