Papa Francesco ha la polmonite bilaterale: “Quadro clinico ancora complesso”, il pontefice "ha ricevuto l’estrema unzione"

Non si parla più quindi solo di "infezione polimicrobica delle vie respiratorie"

Papa Francesco ha la polmonite bilaterale. Questo è quanto indica l'ultimo bollettino della Sala stampa vaticana. Le sue condizioni cliniche "continuano a presentare un quadro complesso". È stata "la tac al torace di controllo, alla quale il Santo Padre è stato sottoposto, prescritto dall'equipe sanitaria vaticana e da quella medica del Gemelli", a dimostrare "l'insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un'ulteriore terapia farmacologica", si legge nella nota. Per Bergoglio quello di oggi sarà il sesto giorno di ricovero al policlinico. 

Papa Francesco ha la polmonite bilaterale: “Quadro clinico ancora complesso”

Papa Francesco è stato colpito da una infezione bilaterale. Non si parla più quindi solo di "infezione polimicrobica delle vie respiratorie". Secondo fonti raccolte dal Giornale d'Italia all'interno della struttura ospedaliera, "Bergoglio ha un solo polmone e ora questo polmone è affetto da una polmonite grave. Il problema è che lui non vuole mai farsi assistere dai medici e arriva all'ultimo momento in ospedale. Ora si fa curare perché è gravissimo, sta morendo, ma di solito non vuole mai vedere i medici".

Nonostante questo, la Sala stampa vaticana asserisce come il pontefice sia "di umore buono". Il Santo Padre "ha ricevuto l'eucarestia e, nel corso della giornata, ha alternato il riposo alla preghiera e alla lettura di testi. Ringrazia per la vicinanza che sente in questo momento e chiede, con animo grato, che si continui a pregare per lui". 

Papa Francesco ha ricevuto l'estrema unzione

Papa Francesco ha ricevuto l'estrema unzione. Un'indiscrezione che aveva già lanciata dalla nostra testata, secondo alcune fonti interne al Vaticano. 

Il pontefice ne aveva parlato così a luglio: "L'unzione degli infermi non è un sacramento solo per coloro che sono in punto di morte. No. È importante che questo sia chiaro. Quando il sacerdote si avvicina a una persona per amministrarle l'unzione degli infermi, non sta necessariamente aiutandola a congedarsi dalla vita".