Migranti in Albania, oggi le decisioni dei giudici sul trattenimento dei 43 clandestini, respinte le loro richieste d'asilo

Quasi tutte le richieste d'asilo sono state giudicate "manifestamente infondate". Oggi i giudici della Corte d'Appello di Roma si pronunceranno sui trattenimenti

Giornata decisiva sul fronte migranti in Albania, in quanto i giudici italiani si pronunceranno sul loro trattenimento. Dei 49 arrivati a Gjader, nel centro per migranti, ne sono rimasti 43. E proprio oggi verrà deciso il destino di questi 43 clandestini che nel frattempo hanno fatto richieste d'asilo, tutte respinte ad eccezione di una.

Migranti in Albania, oggi le decisioni dei giudici sul trattenimento dei 43 clandestini

Giornata chiave sul fronte dei migranti in Albania in quanto i giudici della Corte d’Appello di Roma si pronunceranno sul trattenimento dei 43 clandestini arrivati il martedì scorso a Gjader. C'è attesa per capire se le modifiche introdotte con la riscrittura del decreto sui paesi sicuri produrranno gli effetti auspicati dal governo.

Già due volte i giudici italiani non avevano convalidato il trattenimento dei migranti che dall'Italia erano arrivati in Albania. Qualche giorno fa è partita la nave Cassiopea con a bordo 49 migranti, con rotta i centri di Gjader. Tuttavia è ancora da capire se resteranno lì oppure dovranno ritornare, come hanno già fatto i precedenti. Una nuova liberazione aumenterebbe ancora di più la tensione tra politica e magistratura, già alta dopo le non convalide precedenti e dopo il caso Almasri.

Respinte le richieste d'asilo dei migranti

Intanto, tutte le richieste d'asilo ad eccezione di una, sono state respinte. Quasi tutte sono state giudicate "manifestamente infondate" e solo una persona non ha ricevuto il diniego e sarà ascoltata in procedura ordinaria, poiché è stata riscontrata una vulnerabilità. Protesta il Tai (Tavolo Asilo e Immigrazione), assieme al gruppo di contatto parlamentare, che visitando il centro di Gjader, ha riscontrato "gravi criticità procedurali, che violano diritti fondamentali". "Riteniamo che il centro in Albania sia incompatibile con il diritto d'asilo, il diritto alla salute e il diritto alla difesa", continua il Tai, "per questi motivi, confermiamo che si tratta di un'operazione illegittima e fallimentare, che deve essere immediatamente cessata".