Aosta, assolto dal Tar corteggiatore denunciato dall'insegnante di danza delle figlie: "Mandare fiori, profumi e cioccolatini non è molestia"

Un uomo fa regali all'insegnante di danza delle figlie e viene ammonito dal questore, il tar accetta il ricorso e lo assolve: "Atteggiamenti inoffensivi"

Inviare cioccolatini per corteggiare non è una molestia: è quanto stabilito dal Tar di Aosta, in merito al ricorso di un uomo divorziato (il corteggiatore) che si era invaghito dell'insegnante di danza delle figlie. Il ricorso è stato mosso dall'uomo contro il "cartellino giallo" che il questore aveva emesso nei suoi confronti. A far partire il romantico e dolce corteggiamento è stato il padre divorziato, ammaliato dall'insegnante di danza delle figlie. Folgorato dalla sua bellezza, le regala scatole di praline, fiori, profumi, cioccolatini. Doni sempre accompagnati da messaggi galanti.

Tar di Aosta ha assolto corteggiatore denunciato da insegnante di danza delle figlie: "Mandare fiori, profumi e cioccolatini non è molestia, l'uomo non è uno stalker"

L'uomo, poi, scrive alla donna anche su WhatsApp e Messenger, ma non ottiene risposte e, anzi, viene bloccato. Lui però non si dà per vinto e continua la sua liaision. A quel punto lei fa richiesta alla polizia di una misura di tutelaIl questore riconosce che il corteggiamento, anche se a basso voltaggio, è comunque in grado di generare nella vittima uno "stato di ansia o di timore per la propria incolumità tale da costringerla a cambiare le proprie abitudini di vita". Da qui l'ammonimento per l'uomo, e l'invito a "intraprendere un percorso di recupero e stabilizzazione delle devianze riconducibili alle condotte persecutorie".

Una doppia sofferenza: oltre al danno di vedere accartocciato il suo sogno d'amore, la beffa di essere anche considerato uno stalker qualsiasi. Respinto e affranto, l'uomo non vuole anche passare per un "persecutore". Persino la sua ex moglie sta dalla sua parte: "Mi sembra assurdo e ingiusto che perché ha corteggiato una donna con fiori, regali e lettere debba essere condannato e trattato come l'ultimo uomo". Si decide così a fare ricorso al Tar, che gli dà ragione. I suoi comportamenti non sono mai sfociati in molestia; anzi per il giudice sono stati "inoffensivi". I regali, inoltre, erano diluiti nel tempo e i messaggi inviati sui social e per lettera sono sempre stati molto rispettosi. Infine, visto, che non c'è mai stato alcun appostamento sotto casa, l'ammonimento del questore è stato revocato.