Esplosione Calenzano in un deposito Eni, 5 morti e 26 feriti, aperta inchiesta per omicidio colposo
Aumenta il numero dei morti in seguito all'esplosione alla raffineria di Calenzano
Il bilancio provvisorio dell'esplosione alla Eni di Calenzano aumenta, e parla di 5 morti accertati e 26 feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni. Tra le persone coinvolte ci sono operai che stavano lavorando all’interno del deposito al momento dell’incidente e un camionista che si trovava nell’area per caricare carburante. Quest’ultimo è sopravvissuto perché si trovava in coda lontano dal punto della deflagrazione. Le autorità locali hanno dichiarato che il numero delle vittime potrebbe aumentare, data la difficoltà di accedere alle zone più colpite.
Esplosione Calenzano in un deposito Eni, 5 morti e 26 feriti
Lunedì 9 dicembre, una violenta esplosione si è verificata presso il deposito Eni di Calenzano, in provincia di Firenze, causando una tragedia di vaste proporzioni. L’incidente si è verificato intorno alle 9 del mattino, quando una forte esplosione ha investito l’area, provocando un incendio che ha rapidamente avvolto le strutture del deposito. Sul posto sono intervenuti numerosi mezzi dei vigili del fuoco, ambulanze e forze dell’ordine, impegnati per ore nelle operazioni di soccorso e messa in sicurezza.
Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha proclamato il lutto regionale per mercoledì 11 dicembre, in segno di cordoglio per le vittime. Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha espresso solidarietà alle famiglie colpite dalla tragedia e ha lodato l’impegno dei soccorritori.
Le origini dell’esplosione
Le indagini per accertare le cause dell’esplosione sono già in corso. Gli inquirenti stanno valutando se possa trattarsi di un guasto tecnico o di un errore umano la perdita del liquido durante la ricarica delle autobotti. La Procura di Prato ha avviato un'inchiesta per omicidio colposo plurimo, ma non esclude che possano emergere ulteriori ipotesi di reato.
L'esplosione sarebbe avvenuta durante le fasi di carico del carburante all'interno di un'autocisterna. Ai fini della ricostruzione dell’accaduto è stata considerata dagli inquirenti la testimonianza di uno dei feriti, riuscito a mettersi in salvo pochi istanti prima dell’esplosione. Mentre si trovava nel piazzale, l’uomo ha notato una perdita di liquido vicino al cavo dell’alimentazione del carburante. In un primo momento ha pensato che si trattasse di acqua, ma l’odore di combustibile gli ha fatto comprendere il pericolo imminente. Si è quindi allontanato per dare l’allarme, subito dopo l’esplosione. L’uomo, colpito solo a un braccio, è sopravvissuto, mentre per gli altri presenti l’esplosione è stata fatale.