Genova, ai testimoni sentiti 30 anni fa sarà mostrata la foto del carrozziere indagato per il delitto col trapano

Fortunato Verduci è accusato dalla procura di avere ucciso, nel 1995, la prostituta Luigia Borrelli. La Cassazione però ha detto no alla sua carcerazione

Insieme all’incidente probatorio per l’estrazione e la comparazione del Dna, prima che la procura possa chiudere le indagini su Fortunato Verduci ci sono ancora degli accertamenti da svolgere. Il carrozziere, 65 anni, è accusato di essere l’assassino di Luigia Borrelli, la prostituta uccisa in un basso dei vicoli di Genova, e trovata con un trapano conficcato nel collo a settembre 1995. Gli investigatori stanno cercando e riconvocando i vecchi testimoni che erano stati sentiti all’epoca a cui mostrare ora la foto di Verduci in modo da capire se qualcuno riesca a collocarlo nel luogo del delitto. 

La Cassazione intanto ha respinto la richiesta della pm Patrizia Petruzziello di arrestare il carrozziere. Già il gip e il Riesame avevano respinto spiegando che seppure a fronte di indizi granitici e univoci erano passati ormai troppi anni visto che in 30 anni una persona “può cambiare”. Il 2 dicembre è previsto il prelievo del dna. I risultati della comparazione ufficiale arriveranno a gennaio e a quel punto la Procura potrà chiudere le indagini. Il sessantacinquenne era stato individuato grazie alle tracce biologiche estratte da una macchia di sangue trovata sulla scena del crimine. Il profilo era risultato compatibile con quello di un lontano parente, che si trova recluso nel carcere di Brescia. E da lì, facendo combaciare vari elementi, gli inquirenti hanno trovato il codice genetico esatto di quello che per l’accusa è l’assassino. Secondo l’accusa Verduci, ludopatico e pieno di debiti, uccise Luigia Borrelli per rapinarla dopo averla picchiata brutalmente.