Cinema Orfeo di Milano non proietta film su Liliana Segre, gestore: “Rischio contestazioni, se mi danneggiano il locale chi mi ripaga?”
"Non sono antisemita ma ho paura delle contestazioni pro-Pal". In buona sostanza la colpa sarebbe dei manifestanti pro Palestina che addirittura potrebbero portare in scena un vero e proprio attacco nel suo cinema
Il cinema Orfeo di Milano ha deciso di non proiettare il film su Liliana Segre. È stato lo stesso gestore a spiegare i motivi: "Non sono antisemita ma ho paura delle contestazioni pro-Pal - ha detto Felice De Santis - se mi danneggiano il locale chi mi ripaga?". In buona sostanza la colpa sarebbe dei manifestanti pro Palestina che addirittura potrebbero portare in scena un vero e proprio attacco nel suo cinema.
Cinema Orfeo di Milano non proietta film di Liliana Segre
Il film sulla senatrice a vita Liliana Segre non sbarcherà nelle sale del cinema Orfeo di Milano. È stato il regista Ruggero Gabbai, dal palco del teatro Dal Verme, a raccontare l’episodio che ha visto il responsabile dell’Orfeo rifiutare la proiezione. "Visto l'overbooking di questa sera, abbiamo pensato di prenotare al solito cinema dove facciamo le anteprime di cui non dirò il nome, in zona Solari, ma mi ha chiamato il direttore e mi ha detto che non ci possono dare il cinema perché hanno paura. È la prima volta che non mi viene data una sala per problemi diciamo "razziali" perché hanno paura. È molto preoccupante".
"In poche ore tutti i 1.200 posti del Dal Verme sono andati esauriti, per questo avevamo pensato a una seconda serata all’Orfeo, riferimento per la comunità ebraica", spiega ancora Gabbai. "Il gestore mi ha detto: ‘Gabbai, ho una brutta notizia per lei. La proprietà non vuole affittarle la sala".
"Non ho nulla contro Gabbai - ha detto De Santis - tanto meno contro Liliana Segre. Ma io sono un imprenditore, devo anche stare attento ai miei spazi, al mio lavoro. Se mi arriva qui una manifestazione di gente che ce l’ha con gli ebrei, come è successo tante volte a Milano, in questi mesi, io non voglio problemi".
Sul caso è intervenuto ovviamente anche il solito sindaco di Milano Beppe Sala: "I tempi sono difficili e ho una brutta notizia per Liliana: alla sua età deve continuare a fare la sua parte per difendere la nostra identità democratica". Ha poi sottolineato: "L'ho detto e lo ripeto: Liliana è la vera guida di Milano".