Neonata trovata morta in un night club a Padova, ipotesi infanticidio, inquirenti: "Deceduta per cause non naturali"

La presunta madre, una donna di 29 anni, è stata portata in ospedale; disposta autopsia per accertare la causa della morte

Una neonata di poche ore è stata trovata morta all'alba del 29 ottobre 2024 nel dormitorio del night club Serale di Piove di Sacco a Padova, dove dormono le ragazze che lavorano nel locale. La madre sarebbe una 29enne di origini italiane. A chiamare il 118 sarebbe stata proprio la donna che ora è ricoverata all'ospedale di Padova.

Neonata trovata morta in un night club a Padova, ipotesi infanticidio

La donna di 29 anni avrebbe partorito la piccola nell'alloggio al secondo piano del locale locale dormitorio a uso delle ragazze che lavorano nel night club a Padova. Avrebbe poi chiamato i sanitari del 118 i quali, una volta arrivati e aver constatato il decesso della neonata, hanno chiamato i carabinieri.

La donna al momento è ricoverata all'ospedale di Padova e la procura ha avviato le indagini non escludendo alcuna ipotesi, neanche quella dell’infanticidio. Secondo gli investigatori, infatti, la piccolina sarebbe deceduta "per cause non naturali". Questo sulla base dei primi rilievi effettuati sul corpicino dai medici del 118. Saranno l'esame autoptico e la relazione del medico legale a confermare o meno questa tesi.

Questa storia, su cui sono state avviate le indagini, arriva poco tempo dopo quella del doppio infanticidio di Parma al centro della cronaca nera negli ultimi mesi. La protagonista in questo caso è una ragazza di 22 anni, Chiara Petrolini, studentessa di Scienze dell’Educazione di Traversetolo (Parma), accusata di omicidio volontario aggravato e soppressione di cadavere, in relazione al ritrovamento di due neonati morti e sepolti nel giardino della casa di famiglia a Vignale di Traversetolo. Per la giovane, che ha sempre fatto scena muta davanti agli inquirenti, erano stati inizialmente disposti gli arresti domiciliari. 

domiciliari non bastano, Chiara Petrolini deve andare in carcere: la decisione è del tribunale del Riesame di Bologna che due giorni dopo l'udienza ha accolto l'appello della Procura di Parma. Il 17 ottobre 2024, invece, è stato disposto il carcere. La decisione, però, non è immediatamente esecutiva, ma resta sospesa come sempre avviene in questi casi. Bisogna infatti attendere prima il deposito delle motivazioni e poi l'esito dell'eventuale ricorso della difesa in Cassazione.