Moussa Diarra, chi era il maliano ucciso a Verona dal poliziotto: precedenti per droga, consumatore di farmaci e senza permesso di soggiorno
Moussa Diarra aveva 26 anni ed era in Italia da quando ne aveva 15. Negli ultimi tempi pare fosse depresso per i suoi documenti e per 300 euro che il suo datore di lavoro non gli aveva ancora dato
È Moussa Diarra il maliano ucciso da un poliziotto a Verona dopo che aveva dato in escandescenze per tutta la notte nei pressi della stazione Porta Nuova. Il 26enne è morto dopo esser stato colpito al petto da una pallottola sparata dall'agente. Vediamo chi è più nel dettaglio.
Moussa Diarra, chi era il maliano ucciso a Verona dal poliziotto
Moussa Diarra aveva 26 anni ed era in Italia da quando ne aveva 15. Era stato per un periodo in Francia ed era da poco tornato a Verona. Il suo status di rifugiato non si era mai convertito in permesso di soggiorno, e c'è chi racconta che negli ultimi tempi fosse depresso per i suoi documenti e per 300 euro che il suo datore di lavoro non gli aveva ancora dato. Proprio per questi problemi avrebbe incominciato ad ingerire parecchi farmaci. Moussa lavorava nei campi, ma era senza una casa aveva vari precedenti per droga. Inoltre, in diversi controlli delle forze dell'ordine aveva dato un nome falso.
Il suo nome figura tra gli ospiti della Ronda della Carità, unità di strada che offre pasti, docce, coperte e un tetto a centinaia di migranti. Nel nostro Paese, dove aveva un fratello, era stato ospite di varie strutture d'accoglienza: prima da "Il samaritano", gestita dalla Caritas, poi nel rifugio "Ghibellin fuggiasco" insieme ad altri 40 migranti. La struttura era gestita dall'associazione "Paratod@s", ed era stata recentemente abbandonata per le sue condizioni fatiscenti. Moussa ieri era atteso al laboratorio Autogestito Paratod@s in zona Porta Vescovo per aiutare ospiti e volontari a sistemare i materassi ed effetti personali a Quinzano. Aveva messo lo zaino sui furgoni e detto agli amici che li avrebbe raggiunti in bicicletta in un secondo momento. Ma lì non è mai arrivato. Il giovane è passato per la stazione in forte stato d'agitazione. "Moussa faceva attività qui e siamo tutti sconvolti. Forse ultimamente era depresso. Ma aveva 26 anni. C’era davvero bisogno di sparargli?", ha detto chi lo conosce.
Moussa è stato ucciso dopo aver devastato una biglietteria, una tabaccheria e aggredito vari agenti col coltello nei pressi della stazione, probabilmente sotto effetto di alcol e stupefacenti.