Tribunale di Roma boccia i centri in Albania: "I 12 migranti devono tornare in Italia", Meloni annuncia ricorso: "Pronto decreto ad hoc"
La premier è pronta ad un "decreto ad hoc" per superare queste problematiche: un testo con la nazionalità di chi potrà essere trasferito
Il tribunale di Roma boccia i centri in Albania, ed ha deciso di non convalidare il trattenimento dei 12 migranti arrivati con la nave della Marina militare "Libra". Il motivo? Arriverebbero da "Paesi non sicuri", vale a dire Egitto e Bangladesh. Questo il motivo che ha spinto i giudici ad optare per questa decisione. Una decisione che ha mandato su tutte le furie la Meloni.
Tribunale di Roma boccia i centri in Albania: "I 12 migranti devono tornare in Italia", Meloni prepara decreto
Ecco cosa ha detto Meloni dopo la decisione del tribunale di Roma di non trattenere in Albania i 12 migranti: "È una vergogna. Persone pagate dal popolo italiano per chiedere alle istituzioni europee di colpire il popolo italiano è una cosa sulla quale penso che gli italiani rifletteranno. È molto difficile lavorare e cercare di dare risposte a questa nazione quando si ha anche l’opposizione di una parte di quelle istituzioni che dovrebbero aiutarti a rispondere ai problemi di questa nazione. Penso che la decisione dei giudici di Roma sia una decisione pregiudiziale".
Meloni sottolinea come "alcuni di questi giudici avevano criticato l’accordo con l’Albania ancora prima di entrare nel merito” e mette in luce come la decisione dei giudici sia "stata anticipata ieri da alcuni esponenti del Partito Democratico. Il problema è che nessuno potrà essere mai più rimpatriato, che tu non puoi fare nessuna politica di difesa dei tuoi confini. Io sono quella che poi deve trovare le soluzioni e infatti troverò una soluzione anche a questo problema. Ho già convocato il Consiglio dei ministri lunedì per approvare delle norme che servono a superare questo ostacolo – annuncia – non credo che sia una competenza della magistratura stabilire quali sono i paesi sicuri e quali no. Questa è una competenza del governo".
Per questo la premier è pronta ad un "decreto ad hoc" che possa superare queste problematiche: un testo con la nazionalità di chi potrà essere trasferito. Lunedì, ci sarà un Cdm in cui il tema principale sarà proprio questo. La segretaria dem Schlein parla di "danno erariale" e avvicina lo spettro di un intervento della Corte dei Conti.