Processo Open Arms, Salvini a Palermo per ultima udienza, Bongiorno: "La ong ha scelto di bighellonare anziché andare in Spagna”

Giulia Bongiorno: “Open Arms stava dirigendosi a Lampedusa e invece improvvisamente cambia direzione e comincia a pendolare in attesa. Cosa è accaduto?”

È cominciata l'ultima udienza per il processo Open Arms nel carcere Pagliarelli di Palermo. Il ministro Matteo Salvini è imputato per “sequestro di persona e rifiuto d'atti d'ufficio” per aver “trattenuto” per giorni 147 migranti a bordo della nave Open Arms nell'agosto del 2019. Per la procura di Palermo Salvini, allora ministro dell’Interno, non concesse l'autorizzazione alla ong spagnola per entrare in un porto italiano e far sbarcare i migranti soccorsi. L’accusa ha chiesto 6 anni di carcere per il leader della Lega che, questa mattina, prima di entrare in aula ha lanciato un messaggio su X: “Qui aula bunker del carcere Pagliarelli di Palermo. A testa alta, senza paura, per l’Italia e gli italiani”.

L'arringa difensiva dell'avvocato Giulia Bongiorno

Il mio sarà un intervento molto documentato: dimostrerò che Open Arms ha avuto innumerevoli possibilità di fare sbarcare i migranti ma ha opposto innumerevoli, innumerevoli, innumerevoli rifiuti. Ha scelto di bighellonare anziché andare nel suo stato di bandiera, la Spagna”, ha esordito l'avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno nella sua arringa difensiva

La difesa ha sottolineato le “tantissime soluzioni” in mano ad Open Arms per poter far sbarcare i migranti: “Depositerò una memoria di 296 pagine perché devo documentare che dal 15 al 20 agosto Open Arms aveva tantissime soluzioni di far sbarcare, e non soltanto quelle di cui si è parlato finora. C’è un varco, c'è una porta sempre aperta che ha creato la Guardia costiera. Qual è questa porta? Il varco erano i diritti umani: bastava dichiarare "soffro di insonnia e di stress" e si scendeva. Non una malattia, qualcosa di diverso. Lo documenteremo”.

Inoltre, l'avvocato ha ricordato il “rifiuto” dell'aiuto di Algeseiras, della motovedetta italiana e del porto di Palma di Maiorca: “E vedremo anche cosa accadrà dal 18 agosto: Open rifiuta Algeseiras perché troppo distante, le viene proposto di essere scortata da una motovedetta italiana ma rifiuta. Un altro porto, Palma di Maiorca, e lo rifiuta: i migranti potevano, purché andassero con un'altra barca, non Open”.

“Open Arms non si è imbattuta casualmente nel barcone coi migranti”

Dopo aver accusato la ong spagnola di aver rifiutato le soluzioni in più porti di sbarco, Bongiorno ha giudicato il soccorso in mare come “non casuale”: “Open arms non si è imbattuta casualmente nel barcone coi migranti né a indicare alla ong la barca coi profughi fu Alarm Phone. La verità è che ci fu una consegna concordata perché qualcuno ha dato indicazioni precise a Open Arms molto prima della segnalazione di Alarm Phone che, peraltro, non era corretta”.

E quindi: “Open Arms stava dirigendosi a Lampedusa e invece improvvisamente cambia direzione e comincia a pendolare in attesa. - spiega - Alle 8 si registra una accostata, un cambio repentino di rotta e alle 8.30 un cambio di velocità. Cosa è accaduto?”, si chiede la difesa di Salvini che ipotizza che la ong spagnola avesse un “appuntamento” per prendere a bordo i 147 migranti.

La scorta alla pm Ringhi

Dopo la richiesta di sei anni di carcere per Matteo Salvini, i pm della procura di Palermo avrebbero ricevuto “insulti, minacce e lettere intimidatorie. Nelle scorse settimane è stato lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e sono state incrementate le misure di sicurezza. Alla pm Giorgia Righi è stata assegnata la scorta.