Paderno Dugnano, 68 coltellate per uccidere i familiari, il 17enne: "Con mio fratello prima abbiamo giocato alla Playstation"

Per le indagini il giovane avrebbe suddiviso così le coltellate: 12 alla madre, 17 al padre e 39 al fratellino

Emergono nuovi dettagli inquietanti in merito alla strage di Paderno Dugnano dove un 17enne ha ucciso la propria famiglia composta dalla madre, dal padre e dal fratellino di 12 anni. Durante la mattanza sarebbe state inflitte ben 68 coltellate contro i familiari. Riccardo C., l'autore della tragedia ha confessato di non essersi "fermato", in quanto "sarebbe stato peggio". Ha anche spiegato che prima della strage lui e suo fratello minore avevano "giocato alla Playstation".

Paderno Dugnano, 68 coltellate per uccidere i familiari

Ben 68 coltellate sono state inflitte ai familiari. Il baby killer di Paderno Dugnano ha ucciso la mamma, il papà e il fratellino in quello che sarebbe stato "un atto di emancipazione", come ha provato a spiegare ai pm. "Quando avevo il coltello in mano ho iniziato, e da lì ho deciso di non fermarmi perché pensavo che sarebbe stato peggio. Non ricordo quante coltellate ho dato a mio fratello, erano tante", ha detto Riccardo ai magistrati. Per le indagini il giovane avrebbe suddiviso così le coltellate: 12 alla madre, 17 al padre e 39 al fratellino.

Ieri il secondo interrogatorio nell'arco di un paio d'ore. Il giovane ha provato a spiegare dettagli e precisazioni soprattutto sulla dinamica del triplice omicidio. Si è prima accanito sul fratello più piccolo che dormiva, dopodiché ha ucciso mamma e papà che erano arrivati a prestare soccorso. "Provavo un disagio, un'angoscia esistenziale, ma non pensavo di arrivare a ucciderli, non mi so spiegare cosa mi sia scattato quella sera, purtroppo è successo", ha detto all'avvocato di fiducia Amedeo Rizza

Strage Paderno Dugnano, verso premeditazione

Il legale ha provato ad escludere l'ipotesi di una premeditazione, mentre gli inquirenti credono che la strage fosse stata pianificata. Il giovane avrebbe calcolato orari e spostamenti nell'abitazione, dopo la festa in casa per il compleanno del padre, per attuare la strage versol'1.55 della notte tra sabato e domenica.

Un'assist potrebbe arrivare dallo stesso Riccardo, il quale se in un primo momento ha detto che si è trattata di "un’esplosione" innescata da un "pensiero rimasto durante tutto il giorno", in seguito ha spiegato che aveva "già pensato di commettere questo fatto. Non è stata un’idea che ho avuto ieri sera. Pensavo che uccidendoli io avrei potuto vivere in un mondo libero. Pensavo che distaccandomi dalla mia famiglia io avrei potuto vivere in solitaria. Già la sera prima avevo intenzione di farlo. Ma non l’ho fatto perché non ero convinto. Non me lo sentivo".