Orsa Kj1, turista aggredito: "Mi ha morso e graffiato, aveva i cuccioli, siamo noi a causare danni alle altre specie, va trovato equilibrio con la natura"

Il turista francese aggredito presumibilmente ma ancora senza certezza dall'orsa Kj1 in Trentino è uscito dall'ospedale e ha raccontato nel dettaglio ciò che è successo. Pur essendo stato aggredito ha ammesso che sono gli "uomini a causare danni alle altre specie, difendendo l'animale"

Vivien Triffaux, il turista francese aggredito martedì 16 luglio 2024 dall’orsa Kj1 in Trentino, anche se non è ancora certo che si trattasse proprio di quell'orsa, è uscito dall’ospedale. "Non sono in pericolo di vita ma ho diverse ferite agli arti e al torace, ematomi, dolori e lesioni per un morso profondo e diversi graffi", ha spiegato il 43enne raccontando i dettagli della vicenda e lanciando un appello per proteggere gli orsi e tutti gli animali che vivono in natura, dunque anche l'orsa che lo ha aggredito. Appresa la notizia dell'aggressione, Fugatti aveva immediatamente disposto l'abbattimento dell'orsa poi rigettato dal Tar del Trentino in quanto stabilito senza proporre "alcuna alternativa e senza un accertamento definitivo dell'effettiva riconducibilità dell'aggressione all'orsa nominata KJ1". Molti esperti e associazioni animaliste, inoltre, avevano definito l'abbattimento disposto da Fugatti in brevissimo tempo come "illegale, antiscientifico e fuori da ogni logica, rovinoso perraltro del patrimonio faunistico".

Nonostante il turista sia stato aggredito, si è mostrato completamente contrario all'uccisione dell'animale, spiegando che "sono gli uomini a causare danni alle altre specie" e che "dietro all'orsa c'erano i suoi cucciolini". Quando una mamma orso ha i piccoli con sé cerca di proteggerli in ogni modo. Secondo lui è necessario trovare un equilibrio in natura tra essere umani e animali.

Orsa Kj1, turista aggredito: "Mi ha morso e graffiato, aveva i cuccioli, siamo noi a causare danni alle altre specie"

Il turista, un medico che lavora in un ospedale francese, ha ripercorso nel dettaglio l'incontro con l'orsa Kj1 e l'aggressione. Lui stava percorrendo il sentiero 428, che da Dro porta a San Giovanni al Monte, in Trentino, quando si è ritrovato davanti l'animale. "Sono arrivato ad un bivio tra una strada forestale rocciosa e un piccolo sentiero sopraelevato, che era molto coperto dalla vegetazione e con poca visibilità - ha rivelato a Domani -. All’improvviso, un’orsa mi è corsa incontro". "Ho intravisto un cucciolo dietro di lei e ho capito subito che era aggressiva. Ho avuto solo il tempo per rannicchiarmi a terra e proteggermi, in particolare il collo e la testa. L’orsa mi ha morso in profondità al braccio e mi ha graffiato. Appena ha allentato la presa, ho cercato di scappare buttandomi nella vegetazione verso la strada forestale sottostante, allontanandomi dai cuccioli".

"Ho cercato di allontanarmi ulteriormente oltre la strada, cercando di ritrovare la calma dopo il panico iniziale. Mi sono alzato in piedi e l’ho affrontata e a quel punto l’orsa ha smesso di essere aggressiva. Era sulle zampe posteriori a un metro da me. Ci siamo guardati per qualche secondo e ho cercato di farle capire che non avevo cattive intenzioni. Poi, se n’è andata. Tutto questo è durato solo pochi secondi, ma a me è sembrata un’eternità", ha raccontato ancora Triffaux. Una volta in salvo, l'uomo ha subito chiamato sua moglie, per informarla di quanto accaduto, e i soccorsi che in poco tempo lo hanno raggiunto con l’elicottero e trasportato all’ospedale di Trento.

Secondo numerosi esperti, l'atteggiamento dell'orsa sarebbe dovuto proprio alla necessità di proteggere i suoi piccoli. Proprio per questo diverse associazioni e lo stesso turista francese chiedono che si trovi un equilibrio fra animali e natura. Anziché uccidere gli orsi, secondo loro, sarebbe necessario distinguere meglio i percorsi consentiti alle persone, mettendo in sicurezza animali e uomini.

Triffaux ha spiegato che va spesso in Trentino con la famiglia perché quella è la terra di origine di suo nonno. "Questo incontro brutale e violento con l’orsa mi segnerà per il resto della vita. È stato anche un incontro con il lato più selvaggio della natura, a poche centinaia di metri dalle nostre case. Non voglio esprimere pubblicamente la mia opinione sull’eventuale abbattimento dell’orsa. Penso però che questo attacco debba riaprire il dibattito sulla convivenza tra uomo e animali selvatici. Dobbiamo trovare un equilibrio tra la conservazione della biodiversità, ricordando che è l’uomo a causare i danni peggiori alle altre specie, e la sicurezza per gli uomini. È un dibattito difficile che richiede tempo, riflessioni e misure appropriate per prevenire future aggressioni".