Addio a Benito Nonino, morto il padre della grappa come prodotto nobile e inventore del Premio Nonino: aveva 90 anni

Numerosi i lasciti di Nonino: dal suo marchio di fama internazionale al premio per la letteratura; si compiange un uomo che seppe integrare tradizione e lungimiranza

Benito Nonino, l’uomo che assieme alla moglie Gianola aveva rivoluzionato la grappa, è morto a 90 anni. Aveva trasformato l’azienda di famiglia in un marchio internazionale. La sua distilleria è diventata famosa anche per il premio letterario Nonino.

Morto Benito Nonino, il padre della grappa "nobile" ci lascia a 90 anni

Nonino era costretto da tempo a stare in sedia a rotelle e forse sapeva che la morte sarebbe presto arrivata, quando ha chiesto, poco prima di morire, di essere portato in distilleria. Quel luogo è il frutto tangibile del lavoro di una vita. Erano stati proprio lui e sua moglie Giannola ad aver trasformato la grappa da liquore di osteria a prodotto di alta qualità, per cui l’imprenditore era rinomato. Partiti da una piccola azienda di famiglia che produceva “sgnapa”, parola del dialetto friulano per intendere la grappa, sono riusciti a sviluppare un marchio di respiro nazionale ma anche internazionale, quando hanno iniziato a produrre grappe Monovitigno® (oggi marchio registrato, ndr) di alta qualità.

Benito ci ha lasciati nella sua casa-azienda a Percoto (Udine), stesso comune dove era nato il 6 febbraio 1934. Il legame con le sue radici gli aveva permesso di apprezzare, ma anche reinventare un prodotto così umile. Nel 2020 la sua lungimiranza gli è stata riconosciuta, quando Gianola è andata a San Francisco a ritirare un premio: la distilleria Nonino diventava la Miglior distilleria del mondo ai Wine Enthusiast Award. Queste le parole che accompagnarono il riconoscimento e che ben possono sintetizzare la visione rivoluzionaria della coppia: "capacità di ridisegnare un distillato tradizionale per l'era moderna [...] rappresenta the Best of Made in Italy. Un continuo impegno verso l'eccellenza basato sulla ricerca dell'innovazione, nel rispetto della cultura e dell'identità del territorio”.

I premi inventati da Nonino: Premio Nonino Risit d'Aur e Premio Nonino Letteratura

Due rinomati premi sono importante lascito di Nonino. Uno, di ambito agricolo, è il Premio Nonino Risit d'Aur. Nato nel 1975, ha l'intento di premiare ogni anno il vignaiolo che più di tutti si sia distinto nella cura e nella promozione dei vitigni autoctoni friulani, in concomitanza con l'assegnazione di una borsa di studio. Ma ancor più prestigioso è il Premio Nonino Letteratura guidato da Mario Soldati, del 1977. Il premio è rivolto ad autori che promuovano nelle loro opere l'attualità della cultura contadina come veicolo di valori. Premio che ha “anticipato” svariati Premi Nobel per la Letteratura, visto che ben cinque volte un vincitore del Nonino si è poi trovato a ricevere l’ambito premio.

In molti ora compiangono la perdita di Nonino, prime su tutte le tre figlie, Antonella, Cristina e Elisabetta, che tuttora portano avanti l’azienda di famiglia insieme ad alcune nipoti. Le parole del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ben sintetizzano l'operato e la personalità dell'imprenditore: “Un fulgido esempio di impegno, sacrificio, caparbietà e creatività nel lavoro e nell'impresa, principi e valori che incarnano l'orgoglio della nostra terra. Ha avuto anche il grande merito di saper unire i valori dell'attaccamento alla famiglia, del lavoro e dell'impresa a quelli della valorizzazione della cultura inventando e organizzando il Premio - riconosciuto a livello internazionale - che porta il nome della famiglia e che negli anni ha saputo individuare intellettuali di elevatissima caratura”.