Giacomo Bozzoli in fuga, il suocero Daniele Colossi: "Dicevano di partire per una vacanza", il suo appello: "Costituisciti"
"Se sapessi dove si trovano avrei già preso l’automobile e sarei andato a prenderli", dice il gallerista d'arte padre di Antonella Colussi
Sulla vicenda di Giacomo Bozzoli, in fuga dopo la condanna definitiva all’ergastolo, si è espresso il suocero Daniele Colossi, padre della compagna del ricercato. Sua figlia, Antonella Colussi, è infatti fuggita con il compagno e con il piccolo figlio di 9 anni. Il 39enne bresciano, condannato per l’omicidio di suo zio Mario, ha ricevuto tre giorni fa la sentenza definitiva da parte della Cassazione, ma è già da più di 10 giorni che non si hanno sue tracce. L’assassino avrebbe pianificato una fuga con la sua Maserati e, mentre pende su di lui un mandato d'arresto internazionale, potrebbe trovarsi all’estero.
Sulla fuga di Giacomo Bozzoli si esprime il suocero Daniele Colossi: "Dicevano di partire per una vacanza", e lancia un appello perché si costituisca
Il suocero Colossi, noto gallerista d’arte di Brescia, sta vivendo con dolore i giorni che seguono la scomparsa della figlia. Lancia un appello accorato al genero: "Questa vicenda mi sta distruggendo. Mi auguro che il compagno di mia figlia si costituisca al più presto per il bene suo ma soprattutto per quello di mia figlia e del mio nipotino". L’uomo ha smentito in un’intervista le voci che gli attribuivano di aver detto che i fuggiaschi si trovassero in una località imprecisata della Francia. Così dice: "Mi auspico che possano rientrare, ammesso che siano all’estero il più velocemente possibile. Non ho parlato di Francia, non esplicitamente quanto meno, ho parlato di una vacanza". I famigliari gli avrebbero infatti detto che partivano per una vacanza. E continua: "Se sapessi dove si trovano avrei già preso l’automobile e sarei andato a prenderli".
Le parole di Daniele Colossi
Colossi è il proprietario della Galleria Colossi Arte, aperta a Brescia negli anni ’70 e rinomata nella città, e lì lavorava con le due figlie Roberta e Antonella, ora scomparsa. Il gallerista si è messo a disposizione degli inquirenti, per aiutare come può nelle indagini, sebbene le informazioni che ha siano limitate. Ha detto: "Per quanto mi riguarda posso solo dire che nella vita ho sempre lavorato onestamente e rispettando la legge. Per questa ragione mi sono messo subito a disposizione degli inquirenti perché credo che questa sia la cosa migliore per tutti. Spero che la vicenda si concluda il prima possibile".
Già Adelio Bozzoli, il padre del condannato, aveva riferito che il figlio si trovava nella sua abitazione sul lago di Garda, ma la dimora era stata trovata abbandonata. Si pensa che l'uomo possa essere fuggito all’estero, sebbene non se ne abbia la certezza. Al momento su di lui pende un mandato di cattura europeo e i territori di confine stanno venendo monitorati.