Scena muta all’orale di maturità delle 3 studentesse, ispettori: “Nessuna irregolarità dalla prof, voti bassi di greco approvati dalla commissione”
Dalle verifiche aggiuntive degli ispettori non sono emerse irregolarità né dissapori fra i professori, la questione è chiusa a meno di un ricorso al Tar
Scena muta all’orale di maturità: questa era stata la modalità con cui le tre studentesse veneziane avevano voluto esprimere il loro dissenso verso le basse votazioni ricevute nell’esame scritto di greco. Nonostante non abbiano di fatto sostenuto la prova orale, le ragazze sono state comunque promosse. Vista la contestazione, gli ispettori che sempre controllano lo svolgimento degli esami di Stato hanno effettuato degli accertamenti in più e hanno affermato che non vi è stata alcuna irregolarità da parte della commissione. Il caso si chiude, a meno di un ricorso al Tar da parte delle giovani diplomate.
Dopo la scena muta all'orale di maturità delle tre studentesse veneziane, arriva il giudizio degli ispettori: "nessuna irregolarità"
Gli ispettori inviati dal Ministro dell'Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, al liceo classico Foscarini di Venezia, presso cui si è svolta la vicenda, affermano di non aver riscontrato irregolarità da parte della commissione d’esame. Al centro della questione c'erano i voti bassi attribuiti da un commissario esterno, la professoressa Carmelita Pettenà del liceo Franchetti di Mestre. Le votazioni valutavano la traduzione dal greco di una versione di Platone anche con dei 3. Siccome la maggior parte della quinta liceo classico era risultata insufficiente, tre giovani alunne della classe si erano ribellate decidendo di consegnare una lettera alla commissione. In essa esprimevano le motivazioni che le portavano a non sostenere la prova orale. Il loro gesto forte, molto discusso, si è però tradotto in nulla di fatto, visti gli esiti delle ispezioni.
I voti bassi erano espressione di tutta la commissione d'esame
L’accertamento della regolarità dello svolgimento degli esami di Stato da parte degli ispettori è una procedura comune, ma in questo caso sono state richieste delle verifiche aggiuntive, in particolare sul fronte delle procedure. Secondo queste, non sono stati riscontrati dissapori pregressi tra docenti, che avrebbero potuto influenzare la votazione, e non è emerso nulla di irregolare. Inoltre, bisogna considerare che i voti attribuiti dalla professoressa erano stati approvati da tutta la commissione. Come sempre accade in sede d’esame, il voto non esprime il parere di un’unica persona, ma è un’espressione collegiale a cui tutti i colleghi partecipano.
La questione sembra essere chiusa, a meno che le ragazze facciano ricorso al Tar per contestare i voti. In tal caso, sarebbe l’intera commissione o il presidente di commissione a dover essere contestato.