Caso Pozzolo, la procura di Biella chiude le indagini: "Fu lui a sparare la notte di Capodanno, confermata ipotesi iniziale"

Lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose, sono questi i capi d'accusa

La Procura di Biella ha chiuso le indagini preliminari e ha confermato l'ipotesi iniziale: a sparare la notte di Capodanno è stato Emanuele Pozzolo, il deputato di Fratelli d'Italia. Lesioni colpose, porto illegale di arma da fuoco e di munizionamento in luogo pubblico o aperto al pubblico, omessa custodia di armi e accensioni/esplosioni pericolose. Sono questi i capi d'accusa con cui la Procura di Biella chiede il rinvio a giudizio del deputato vercellese, unico indagato.

Caso Pozzolo, la procura di Biella chiude le indagini: "Fu lui a sparare la notte di Capodanno, confermata ipotesi iniziale"

Emanuele Pozzolo è accusato di aver esploso un colpo dalla sua pistola la notte di Capodanno durante la festa che si stava svolgendo nella Pro loco di Rosazza. Per la Procura guidata dalla procuratrice Teresa Angela Camelio le indagini hanno confermato l'ipotesi iniziale escludendo l'eventuale coinvolgimento di terze persone. Ad essere analizzate le testimonianze di tutte le persone presenti quella notte sia sui rilievi e gli accertamenti di carattere tecnico eseguiti nelle stanze della Pro Loco. Anche lo stub e gli altri accertamenti tecnici eseguiti (in contraddittorio con la difesa) dal Laboratorio RIS di Parma, sempre per la Procura, hanno dato poi lo stesso esito.

L'esito della consulenza tecnica

La consulenza tecnica balistica eseguita dalla dottoressa Sorropago ha accertato, come spiegato dalla procura, "la piena sovrapponibilità del narrato delle persone informate sui fatti e in particolare quelle della persona offesa e non ha riscontrato la ricostruzione alternativa fornita originariamente dall'onorevole Pozzolo al momento dei fatti. Nel corso delle indagini preliminari emergeva, altresì, che la pistola dalla quale è stato esploso il colpo non poteva essere portata in luogo pubblico e/o aperto al pubblico, poiché detenuta esclusivamente in regime di collezione. Conseguentemente si è proceduto all'iscrizione della persona sottoposta ad indagini per porto illegale di arma da fuoco oltre che per la detenzione di munizioni di tipo espansivo e rientrante tra le munizioni da guerra".