Genova, dissequestrata la casa maternità della Foce, ma nella struttura i parti restano ancora vietati
Accolta dal giudice la richiesta degli avvocati delle quattro ostetriche indagate: si potranno assistere le donne in gravidanza e svolgere i corsi
È stata dissequestrata la casa maternità Le Maree di via Smirne, nel quartiere della Foce a Genova. Accolta dunque la richiesta presentata da Francesca Pastore, avvocata delle quattro estetiche che gestiscono la struttura e che sono attualmente indagate. La struttura può svolgere tutte le attività in cui è specializzata – dall’assistenza a donne in gravidanza ai corsi – ma non può organizzare parti nella struttura né degenza post parto. È proprio su questi aspetti, infatti, che si sta concentrando la procura.
Le ostetriche hanno ribadito, tramite i loro avvocati, che le autorizzazioni non ci sono perché in Liguria non c’è una legge regionale che regolamenti le attività delle case maternità, un vuoto normativo che in altre regioni invece non è presente. I carabinieri dei Nas nel loro sopralluogo hanno però riscontrato anche alcune carenze igienico sanitarie e la presenza di farmaci a uso esclusivo ospedaliero, su cui vogliono fare chiarezza e soprattutto stanno approfondendo i casi di nove bambini che hanno riportato complicanze post parto rendendo necessario l’intervento del 118 e in alcuni casi il ricovero al Gaslini: va chiarito, per la procura, se queste lesioni abbiano o meno a che fare con la permanenza nella casa maternità.
Le quattro ostetriche sono ufficialmente indagate per lesioni colpose, ricettazione (in relazione ai farmaci) e violazioni del testo unico sulle leggi sanitarie. Nei giorni scorsi le donne e le famiglie che frequentano e hanno frequentato la casa maternità si erano mobilitate per manifestare solidarietà e vicinanza e chiedere che la struttura, considerata un punto di riferimento, riaprisse.