Ferragni, Codacons contro l'intervista al Corriere: "Trasformata in Madre Teresa, difesa di un incriminato senza contraddittorio"
"All'interno di un momento di informazione rivolta al pubblico, si consente di diffondere una difesa di un incriminato di gravi reati che riteniamo sia piena di bugie, falsità e calunnie contro chi ha agito, come l'Antitrust, svolgendo le proprie funzioni per il ripristino della legalità contro imbrogli così palesi", spiega il presidente del Codacons Carlo Rienzi
Chiara Ferragni nel mirino del Codacons. Il motivo? L'intervista che l'influencer ha rilasciato al Corriere della Sera, nel quale sarebbe stata dipinta come "Madre Teresa". L'intervista "è una cosa gravissima, rappresenta un degrado del giornalismo italiano che lascia perplessi e basiti, perché noi tutori dei consumatori nell'informazione e nella stampa crediamo molto", spiega Carlo Rienzi, presidente del Codacons. "L'intervista è proprio l'anteprima di quello che succederà durante la trasmissione di Fazio, di cui noi abbiamo chiesto la sospensione ed il sequestro". La Ferragni sarà intervistata da Fazio a Che tempo che fa sul Nove, il prossimo 3 marzo.
Ferragni, Codacons contro l'intervista al Corriere: "Trasformata in Madre Teresa"
Chiara Ferragni trasformata in "Madre Teresa". Questa la dura accusa del Codacons dopo l'intervista che la 36enne di Cremona ha rilasciato al Corriere, nella quale non le ha mandate a dire al marito, che infatti si sarebbe infuriato e l'avrebbe raggiunta venerdì scorso nel loro attico di City Life a Milano, dove avrebbero avuto un'accesa discussione.
Tornando nel merito, dal Codacons aggiungono: "All'interno di un momento di informazione rivolta al pubblico, si consente di diffondere una difesa di un incriminato di gravi reati che riteniamo sia piena di bugie, falsità e calunnie contro chi ha agito, come l'Antitrust, svolgendo le proprie funzioni per il ripristino della legalità contro imbrogli così palesi".
"Ferragni – lamenta Rienzi – continua a dire che tutto il marcio venuto fuori sul Pandoro-gate vada riassunto in un errore di comunicazione e che nel cartiglio che lei fece mettere sul pandoro non vi sarebbe scritto che il ricavato sarebbe andato in beneficenza, quindi sarebbe in perfetta buona fede".
"Come è possibile che rispetto a queste bugie che contrastano anche con documenti acquisiti dall’istruttoria, i giornalisti non siano in grado quanto meno di mettere in dubbio, facendo buona informazione ai lettori, che al contrario il cartiglio sul pandoro era estremamente chiaro e inequivocabile?”.
Il Codacons sul caso Pandoro
"Noi abbiamo la prova acquisita con l'accesso agli atti che nessuna somma derivante dagli acquisti dei pandori sia stata destinata a queste finalità, per cui è tutto falso e tale da alterare la capacità di acquisto prima e di donare poi del consumatore".
"Il bonifico di 50 mila euro di Balocco era di maggio e quindi precedente e non ha alcun rapporto causale con le vendite del pandoro; non è un versamento conseguente alla generosità e beneficenza di un numero considerevole di consumatori che hanno invece comprato il pandoro vittime di un palese inganno".
Chiara Ferragni a Che tempo che fa: la posizione del Codacons
L'ospitata di Chiara Ferragni a Che tempo che fa non va giù al Codacons, che infatti ha già chiesto il "sequestro della trasmissione". "Temiamo la stessa vergognosa presa in giro degli italiani, questa volta attraverso gli ascoltatori della rete Nove tv".
"Chiediamo il rispetto per i lettori di un giornale importante come il Corriere della Sera così come dei telespettatori di Nove tv, perché non si può consentire ad una persona oggetto di un processo penale per gravi reati commessi ai danni di 300mila consumatori di poter avere l’occasione anche indirettamente di professare la propria versione in assenza di un reale contraddittorio", conclude Rienzi.