Sgarbi, perquisite 3 case e sequestrato il quadro di Manetti: atto dovuto dopo indagine per riciclaggio di beni culturali

Il critico d'arte ha consegnato spontaneamente la tela. Assieme al dipinto anche molti documenti, dispositivi telematici e informatici sono stati portati via

Perquisite tre case di Sgarbi e sequestrato il quadro attribuito a Manetti "La cattura di San Pietro". Si tratta di un atto dovuto nell'ambito dell’inchiesta condotta dalla procura di Macerata. Il critico d'arte è indagato per riciclaggi di beni culturali: il suo nome è stato scritto nel registro perché accusato di avere rubato l'opera nel 2013 in Piemonte, nel castello di Buriasco. "La cattura di San Pietro" sarebbe poi riapparsa in una mostra di Lucca in una versione definita “inedita” di proprietà di Sgarbi. Il sottosegretario ha finora smentito tutte le accuse.

Sgarbi, perquisite 3 case e sequestrato il quadro di Manetti: atto dovuto

Il quadro di Manetti al centro dell'indagine è stato sequestrato. Vittorio Sgarbi lo ha consegnato spontaneamente. Assieme al dipinto anche molti documenti, dispositivi telematici e informatici sono stati portati via. È quanto si legge in una nota del Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale in merito alle perquisizioni domiciliari con contestuale notifica della posizione di indagato.

L'attività è stata delegata dalla procura di Macerata. Il sequestro come detto, è un atto dovuto nell'ambito dell'indagine che vede coinvolto Vittorio Sgarbi. Sono state perquisite le sue tre case a San Severino Marche (Macerata), Roma e Ro Ferrarese (Ferrara). La tela ha un valore stimato di diverse centinaia di migliaia di euro e sarà ora sottoposta ad accertamenti.

Negli giorni scorsi, Sgarbi si difendeva dalle accuse tramite una foto su Facebook nella quale si mostrava seduto su una sedia in un museo, scalzo con accanto un paio di scarpe: "Vogliono farmi le scarpe? Eccole! Il quadro originale è il mio, l'altro era una copia mal fatta. Io trovai il vero Manetti nella villa di Viterbo che stavo restaurando e che apparteneva alla cognata di Papa Innocenzo X. Perché mai avrei dovuto esporre un falso?".

Secondo l'accusa, la fontana disegnata nel dipinto in possesso del critico d'arte sarebbe stata disegnata da un falsario non identificato.

Sgarbi: "Ho consegnato spontaneamente il quadro, nulla da temere"

Così Sgarbi dopo il sequestro del Manetti: "Ho consegnato spontaneamente l'opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Sono assolutamente sereno. Il sequestro un atto dovuto. Non ho nulla da temere".

"Mi difenderò con ogni mezzo contro chi specula sulla vicenda e chi se ne rende complice".