Angelo Becciu, il cardinale condannato a 5 anni e mezzo nel processo della compravendita dello Sloane Avenue a Londra
Anche interdizione perpetua dai pubblici uffici. Gli avvocati: "Faremo appello"
Il cardinale Angelo Becciu è stato condannato a 5 anni e mezzo di reclusione al termine del processo della compravendita del palazzo Sloane Avenue a Londra e più in generale per l'uso dei fondi della Segreteria di Stato. Per lui anche interdizione perpetua dai pubblici uffici e ottomila euro di multa. 86 udienze, 14 imputati, quasi due milioni e mezzo di file analizzati. Il verdetto dopo un procedimento da record: si tratta del più lungo e complesso processo che la Santa Sede abbia mai conosciuto.
Angelo Becciu, il cardinale condannato a 5 anni e mezzo nel processo dello Sloane Avenue
Il processo in Vaticano si conclude dopo due anni e mezzo con la condanna a 5 anni e 6 mesi di reclusione per Angelo Becciu. Il nome del cardinale negli ultimi anni è stato legato al caso del palazzo di Sloane Avenue, nel cuore di Londra. L'immobile fu acquistato tra il 2014 ed il 2018 da alti funzionari della Santa Sede per 350 milioni di euro. Era un antico magazzino di Harrods nell'esclusivo quartiere di Chelsea, a due passi dallo snodo della Tube di South Kensington
La Segreteria di Stato non ha acquistato direttamente le mura, ma ha sottoscritto le quote di un fondo che faceva capo a Raffaele Mincione. Secondo le accuse i fondi dell'Obolo di San Pietro sarebbero finiti a finanziare una serie di operazioni che facevano capo al manager, tra cui la sottoscrizione di un bond emesso da una finanziaria lussemburghese. Soldi che invece sarebbero dovuti essere messi al sicuro nel mattone.
L'immobile è stato venduto dal Vaticano lo scorso anno per una cifra vicina ai 186 milioni di sterline. Il prelato è stato in seguito privato da Papa Francesco dei diritti del cardinalato e poi perdonato.
Avvocato di Becciu: "Faremo appello"
Pronta la replica di Fabio Viglione, avvocato di Angelo Becciu: “Ribadiamo l'innocenza del cardinale e faremo appello. Rispettiamo la sentenza, ma certamente ricorreremo in appello”.
Quattordici gli imputati: dieci persone fisiche (il cardinale Becciu, monsignor Mauro Carlino, E. C., Raffaele Mincione, Fabrizio Tirabassi, Cecilia Marogna, Gianluigi Torzi, Nicola Squillace, René Bruelhart, Tommaso Di Ruzza) e quattro società (Logsic Humitarne Dejavnosti, con sede in Slovenia, la Prestige Family Office Sa, la Sogenel Capital Investment e la HP Finance LLC).