A Genova arrivano altri 36 migranti, la Geo Barents li ha soccorsi davanti alle coste della Libia
Il porto è stato scelto dal Viminale nonostante le polemiche di Medici Senza Frontiere per la distanza di oltre 1200 chilometri
Ha attraccato a Ponte Doria, nel porto di Genova, intorno alle 8.30, la Geo Barents, nave safe and rescue di Medici Senza Frontiere. L’imbarcazione è stata destinata dal Viminale al porto di Genova dopo il salvataggio, martedì sera, di 36 persone, tutti uomini adulti prevalentemente provenienti dal Bangladesh, da uno scafo in difficoltà al largo delle coste della Libia, in acque internazionali. Sulle banchine, tra gli altri, anche la Croce Bianca Genovese – che gestisce l’hub di accoglienza a Voltri – per un servizio di assistenza e di mediazione culturale. Ma al lavoro anche forze dell’ordine e vigili del fuoco, Croce Rossa, Anpas, il personale della Asl,medici e infermieri dell’ospedale San Martino. Allestiti gazebo e tendoni. La Protezione civile ha già reperito indumenti utili: tute, scarpe e mutande.
Lo sbarco inizierà prima di mezzogiorno, dopo che saranno saliti a bordo saranno come di consueto i tecnici dell’Usmaf, l’organo che si occupa di sanità marittima. Non sono segnalate particolari criticità sanitarie quindi le operazioni dovrebbero svolgersi celermente anche considerata l’assenza minori a bordo. Medici Senza Frontiere ha contestato la decisione del governo italiano di assegnare il porto di Genova, una meta considerata “ingiustificatamente distante” dalla zona del salvataggio. Oltre 1200 chilometri. L’ultimo sbarco della nave norvegese di Medici Senza Frontiere a Genova risale a ottobre: 63 migranti erano arrivati in città e 19 erano stati accolti nell’hub di Voltri, dove attualmente sono ospitate circa 40 persone e si sta ultimando la predisposizione dei moduli abitativi.