Milano, Atm e il disservizio per il rinnovo degli abbonamenti aziendali, alla faccia dell’intelligenza artificiale

La società che gestisce il trasporto pubblico nel capoluogo lombardo è rimasta all’età della pietra: nessun avviso della scadenza dell’abbonamento. E Fantozzi prende la multa

È l’epoca dell’intelligenza artificiale. E dei droni che consegnano i pacchi, dello sbarco su Marte, dei robot che montano e smontano pezzi di automobili in totale autonomia. Poi c’è Atm. Dove “A” sta per australopiteco. Avete presente il primato da cui discende l’uomo? Quello che cacciava con armi rudimentali? Ecco: Atm si è fermata lì. All’età della pietra. Infatti, nel 2023, non c’è nessuno che ti avvisi della scadenza dell’abbonamento aziendale.

Quando hai un contratto aziendale con Atm torni ai bizantini

Mettiamo che hai un’assicurazione. Un mese prima che scada vieni regolarmente contattato dalla compagnia (che sia per telefono o per mail) per il rinnovo. Con un duplice vantaggio: innanzitutto eviti di restare lì come un pirla con l’assicurazione scaduta, poi c’è un guadagno per la stessa compagnia, che fattura subito. Scontato, direte. Non con Atm. Quando hai un contratto aziendale con Atm torni ai bizantini. Il sistema informativo del gruppo che gestisce il trasporto pubblico di Milano (e che probabilmente è stato stilato da Carlo Magno) non prevede il censimento delle imprese.

Fantozzi e il megacontrollore galattico: “Abbonamento scaduto, multa”

Allora: un’azienda acquista tot tessere, quindi, di conseguenza, dovrebbe esserci un alert che ti avvisa quando scadono i singoli nominativi. Ma è sempre Atm. E Atm non riesce a ricollegare i dati dei singoli alle varie aziende. Così, ogni volta, la povera responsabile di Atm Duomo, sempre gentile e disponibile, deve cercare i nomi uno per uno per verificare la scadenza dell’abbonamento. Della serie: a Tizio è scaduto ieri, a Caio scade oggi, a Sempronio scade domani.
E Atm? Niente. Uno si deve ricordare di pagare la tariffa telefonica, le bollette e le altre scadenze che puntualmente ti vengono segnalate con una notifica. Sarebbe utile (è banale dirlo) che anche Atm ti ricordasse che l’abbonamento è scaduto. Così può accadere che il Fantozzi di turno, bel tranquillo in metropolitana, venga avvicinato dal megacongtrollore galattico: “Mi facci vedere l’abbonamento”. E il ragioniere, ignaro, glielo mostra. “Fantocci, è scaduto”. Multa. “Com’è umano lei...”.
Ma torniamo alle aziende. Ogni volta devi essere tu a indicare i nominativi per rinnovare le tessere, perdendo tempo e pazienza. Un attimo. Stavolta è arrivata la notifica: Carlo Magno ha aggiornato il sistema di Atm.