Calcio in faccia dal carabiniere di Livorno, per il Codacons il militare va licenziato. NSC: “Basta circo mediatico, fate lavorare gli organi competenti”

Un caso che fa discutere ma il sindacato carabinieri zittisce chiedendo di far lavorare la magistratura e di investire in formazione per i militari

La vicenda del carabiniere di Livorno immortalato da un video mentre dà un calcio in faccia a un soggetto arrestato, è diventato un caso mediatico che non è passato inosservato alla politica, soprattutto a sinistra.

I fatti sono avvenuti ieri a Livorno. Un 28enne di nazionalità tunisina, con diversi precedenti, ha messo a segno un furto in un supermercato. Scoperto, ha poi aggredito i vigilanti ed è fuggito. Allertato il 112 sono intervenuti i carabinieri.

Calcio in faccia dal carabiniere di Livorno: resistenza violenta da parte del tunisino

A quel punto ci sarebbe stato un inseguimento a piedi da parte del carabiniere più giovane il quale, una volta raggiunto il rapinatore, avrebbe subìto una violenta resistenza. Il collega, una volta messo in sicurezza il mezzo, avrebbe raggiunto l’altro e a quel punto, in un picco di adrenalina, avrebbe tentato di interporsi a protezione del collega più giovane che fino a pochi attimi prima aveva avuto una colluttazione con il rapinatore. L’arresto per tentata rapina e resistenza a pubblico ufficiale è stato successivamente convalidato e pare che il rapinatore in aula si sia scusato per la resistenza compiuta.

Calcio in faccia dal carabiniere di Livorno, Codacons: “Va licenziato”

A dire la loro sulla vicenda, anche le associazioni di categoria, in particolare il Codacons che ha presentato un esposto in Procura in cui chiede il licenziamento del carabiniere: “Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un episodio vergognoso, del tutto indegno di un paese civile La brutalità con cui il carabiniere ha aggredito il ragazzo rappresenta un pericolo anche sul fronte sociale, perché le immagini che hanno fatto il giro del web rischiano di avere un enorme potere diseducativo, incentivando e spingendo i giovani alla violenza. Nei confronti del carabiniere dovranno essere avviate le dovute azioni risarcitorie considerati anche i danni di immagine subiti dall’Arma” ha fatto sapere Carlo Rienzi, presidente del Codacons.

Calcio in faccia dal carabiniere di Livorno, Cucchi: “Episodi che infangano l’Arma”

Gli fa eco la senatrice Ilaria Cucchi, sorella di Stefano che parla di situazioni che infangano l’Arma dei Carabinieri.

“La maggioranza degli operatori non si comporta così – ha commentato Cucchi - la stragrande maggioranza degli operatori delle forze dell’ordine non si comporta certo in questo modo. Questi episodi ne infangano le divise anche perché sono veramente troppi. Chiedo alla maggioranza se per caso anche qui lo sferrare un calcio in faccia ad una persona ferma a terra sia in qualche modo previsto dai manuali operativi degli agenti delle forze dell’ordine e quindi legittimo”.

Calcio in faccia dal carabiniere di Livorno, la replica il Nuovo Sindacato Carabinieri

“Premesso che la violenza non è mai giustificabile, neppure quando vi è la presunta colpevolezza della persona stessa, e che di primo acchito quel gesto rievoca tristi episodi impossibili da dimenticare, mi sento di spezzare mezza parola perché conosco personalmente il collega del video, una persona con più di trent’anni di servizio e che, per quanto ne so, non si è mai resa protagonista di gesti assurdi.

Fa sapere Monica Giorgi, Presidente del Nuovo Sindacato Carabinieri (NSC).

“Quello che ci appare come un gesto di estrema violenza potrebbe essere in realtà stato un gesto maldestro compiuto da una persona a fine carriera con i relativi acciacchi dovuti all’età, più che una reale intenzione di sopraffazione. Un’azione talmente goffa che ha finito per colpire il collega e non il soggetto fermato, come si evince da una più accurata visione del video, che si conclude con l’arresto del soggetto”.

Il Nuovo Sindacato Carabinieri si dice stupito per la celerità dell’intervento del Comando Generale dell’Arma nel rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, annunciando il trasferimento immediato del carabiniere coinvolto, in un incarico non operativo: “ci auguriamo – dicono - che vi sia altrettanta celerità nel prendere atto che certi episodi possono magari essere sintomatici delle criticità vissute da chi opera quotidianamente sul territorio, spesso non ascoltate, né tantomeno comprese. Questa potrebbe essere l'occasione per riflettere seriamente sulla necessità di investire di più dal punto di vista della formazione - anche sul piano etico - affinché i Carabinieri non siano più visti in azioni che destano un accorato dissenso. Detto ciò – conclude Giorgilasciamo che siano gli organi competenti ad accertare i fatti nelle sedi idonee, senza alimentare gogne mediatiche e senza richieste di licenziamenti da parte di chi, pur col dovuto rispetto per il ruolo che ricopre, non ha alcuna competenza per sindacare sul lavoro quotidiano di uomini e donne in divisa”.