Inchiesta Covid Bergamo, le accuse di Rezza e Brusaferro agli stessi membri del Comitato: "Il Cts? Una mafia”
Lo scetticismo di Rezza e Brusaferro nelle chat. I componenti più rilevanti del Cts dubitavano dei membri del Comitato: "Meglio che il Cts dia mandato ad un altro gruppo"
L'inchiesta Covid della procura di Bergamo tiene banco. E adesso emergono nuove chat, in particolare tra Rezza e Brusaferro durante i momenti iniziali della pandemia che hanno scandito le nostre vite. Come riporta La Verità, era l'aprile 2020 ed i membri del Comitato Tecnico Scientifico si accusavano tra di loro parlando del Cts come "una mafia". "Tensioni e lotte tra bande" le definisce il quotidiano che fa emergere i messaggi riguardo gli "esperti" che sui membri dell'organo dicevano: "Falli scannare tra loro. Chissenefrega".
Inchiesta Covid Bergamo, chat tra Rezza e Brusaferro: "Il Cts è una mafia"
Il Cts, una squadra di esperti scelta dal governo per la gestione della pandemia. L'inchiesta Covid di Bergamo ha portato a galla diversi elementi, tra cui sullo stesso Brusaferro indagato per truffa riguardo i tamponi. Giovanni Rezza direttore generale della prevenzione sanitaria presso il ministero della Salute, considerava il Comitato di esperti niente meno che "una mafia... anzi più di una mafia". Era questo il pensiero dominante in un'epoca in cui lockdown e restrizioni la facevano da padrone.
Il destinatario di quel messaggio era Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore della Sanità e portavoce del Cts. Era il 4 aprile 2020, in quella giornata si era tenuta una riunione del Comitato (iniziata alle 12 e finita alle 13:50) al quale i due presero parte in videoconferenza. In una chat il messaggio: "Ok ma ricostruiamo bene per rispondere formalmente. Se ce lo fa per oggi sarebbe ideale. A questo punto quello di Stefanelli dobbiamo decidere come giocarlo e con quali warning. Qual è l'istituzione diversa cui si riferisce" è la replica di Giovanni Rezza.
Una versione, quella di Rezza che Brusaferro non respingeva, anzi: "Condivido, e stiamo alla porta. Come hai visto dal mio intervento. A meno che non vogliamo entrare e prendere in mano tutto. Ma mi sembra difficile". Chat datate 4 aprile 2020, che precedono quelle del 7.
Rezza, Brusaferro e lo scetticismo sul Cts: "Meglio dia mandato ad un altro gruppo"
Tre giorni più tardi Brusaferro scriveva a Rezza: "Forse è opportuno che il Cts dia mandato a un altro gruppo”. Replica di Rezza: “Certo! Così è una sottomafietta”. Quel giorno aveva luogo alle 13 la solita riunione del Comitato. Le chat fanno emergere lo scetticismo che gli esponenti maggiori del Cts avessero sugli altri membri. Un livello definito "sconcertante" dallo stesso Rezza in un altro messaggio.