Manifestazioni a Milano, nessun lavoratore depauperato, ma solo fighetti molto radical e poco chic

Le piazze di Francia e Regno Unito sono messe a ferro e fuoco da sindacati sul piede di guerra, mentre in Italia si parla di diritti di coppie omosex, immigrati e borseggiatori. Tutti dietro ai dettami della novella vulgata woke/cancel

Prosegue sfolgorante la strategia di autodistruzione del residuo di sinistra italiese ancora esistente, a favore delle vaccate neolibbberiste false flag di distrazione LGBTPQRSTUVZ: mentre inglesi e francesi scioperano e bloccano mezzo paese, con veri sindacati, per reagire alla disintegrazione dello Stato sociale, all'assalto senza precedenti contro la classe media (e meno che media) e per difendere redditi e lavoro dalla speculazione ormai senza freni avallata dai governi iperliberisti europei, ecco che i simpatici ITALIOTI (a sto giro tipicamente milanesi) dall'alto dei loro redditi precipitati a livello sudamericano, si fanno il loro bel sabbbbbato pomeriggio la marcetta da struscio in piazza per motivi magari sacrosanti, ma giusto un tantino meno urgenti.

Evidentemente inglesi e francesi non hanno capito un tubo e noi sì. Meno male. Ma guardi signora mia, ci siamo sbagliati tutti: e noi che credevamo di essere in Italia, ed invece siamo in una specie di Svizzera alla mozzarella di bufala, per quanto disfunzionale. Buono a sapersi eh.

Ma vediamo un po'.
Giornata di mobilitazione tipo, ormai da mesi nel Regno Unito: sindacati sul piede di guerra; trasporti, ospedali, servizi bloccati in tutta la nazione e Partito Laburista tornato finalmente a fare il suo mestiere (dopo le derive pseudoliberiste che avevano annacquato pesantemente anche la sinistra inglese).

Giornata di mobilitazione tipo, ormai da giorni (o meglio da anni) in Francia: sindacati e partiti politici di opposizione (di sinistra e pure di destra) alla presidenza dell'ultra-neoliberista Macron, sul piede di guerra; Parigi bloccata da manifestazioni di protesta per il piano, approvato con un vero colpo di mano anti-parlamentare, di innalzare di due anni la età pensionabile, col rischio di caduta del governo presieduto dal primo ministro Élisabeth Borne, sovrastata nel suo discorso di autodifesa alla Assemblea Nazionale da una valanga di fischi e dal canto della Marsigliese da parte dei parlamentari.

E da noi, nella Italiuccia pre-balneare di fine inverno?
Giornata di mobilitazione tipo, ormai da oltre un ventennio ma soprattutto nell'ultimo decennio, della pseudosinistra italiana sul piede di guerra (a colpi di cipria e colonia Coty) contro le vere emergenze nazionali:

1) i diritti delle coppie omosex che comprano i neonati all'estero, meglio se negli Stati Uniti
2) i diritti degli immigrati, meglio se clandestini, anzi meglio se nati e/o nascituri in Italia e con il tanto sperato Ius soli, bandiera della sinistra pidiota molto prima che gli stessi pidioti scoprissero il Salario minimo, ovviamente dopo averlo affossato per decenni
3) i diritti dei borseggiatori in metropolitana, meglio se nomadi, senza fissa dimora, pluripregiudicati, difesi a spada tratta dalla consigliera comunale milanese transgender, che delira che filmare i borseggi sia "una violenza" nei loro confronti.

Redditi aumentati in trent'anni in tutta Europa in media del 30 percento e in Italia diminuiti del 3? Si vabbè, ma chissenefrega.
Italia precipitata da 5a potenza economica mondiale a paese nordafricano? Sì, vabbè, ma chissenefrega.
Emigrazione di massa dei migliori laureati oltralpe o oltreoceano e contemporanea immigrazione selvaggia sì, anche di rifugiati di guerra, ma soprattutto di migranti economici, seguiti anche dall'inevitabile codazzo di branchi di delinquenti che fatalmente si riversano nelle strade borseggiando, assaltando, persino ormai spesso uccidendo? Si vabbè, ma chissenefrega.

Vuoi mettere il dramma, al quale certamente comunque non può mancare una sincera solidarietà, della coppia queer, gay, transgender o qualsivoglia cosa si possa dichiarare secondo i dettami della novella vulgata woke/cancel per cui tutti noi si ha diritto ad inventarci una identità di genere (nutria, vasca idromassaggio, patè de foie gras) che se vuol chiamare il figliolo "Brando" o "Antongiulio" gli vai pure a scassare la minchia?

Massì, aberrazioni degli uteri in affitto a parte: ovvio che i provvedimenti di una destra becera, soprattutto se guidata da quella vecchia novantenne sotto forma di finta under 75 (prossima età pensionabile in Italia) di IO SONO GIORGIA, sono SCEMENZE inutili e di pura propaganda del kazzo.

Vuoi veramente combattere la verminosa compravendita di gravidanze? La sanzioni pesantemente, ma sul serio, sul territorio nazionale. Vuoi comprarti un bambino nei paesi che vedono di buon occhio il mercato dei feti? Lì te lo compri e lì resti, grazie e ciao.

Certamente, nel contempo però dovresti anche comprendere le motivazioni e le esigenze che spingono le coppie gay a fare shopping di bimbi pronta cassa, che non sono solo consumistiche, ma anche sinceramente esistenziali, quindi in contemporanea dovresti favorire le adozioni, magari anche in graduatoria, ma uscendo da un racket del settore che ormai è palesemente una macchina psico-criminogena. E invece no.

Naturalmente le decisioni serie sono per persone serie, mica per gente che toglie i sussidi ai poveri per fare il ponte sullo stretto di Messina. Massì, ma chissenefrega, CIAO POVERY, vuoi mettere la inaudita comodità di andare in macchina oltre Reggio Calabria? Poi chissenefrega che in Sicilia manca l'acqua corrente e mezza isola è ancora nelle mani della mafia; sono quisquilie, bazzecole, pinzillacquere.

Il sogno si avvera. No, non avere lavoro, reddito di solidarietà, da mangiare e dormire, servizi e legalità. Macché; avere il ponte. Fico. Non abbiamo più la Sanità pubblica (se mai ci fu, a sud della Toscana), ormai svenduta ai privati ma a costo esorbitante in costante crescita di corrutela che in confronto Tangentopoli era il dentino sotto al cuscino?

La spesa pubblica (totalmente fuori controllo) mentre si perpetra la BALLA SPAZIALE che i soldi non ci sono, ovviamente se non per i fantastiliardi da spendere in armi (da dare agli altri) in stipendi agli amici degli amici o in mazzette, che giustifica la invenzione di sana pianta che la inflazione (ovviamente data ufficialmente a meno del 10 percento mentre qualsiasi minorato mentale sa che qualsiasi prodotto al supermercato è aumentato di oltre il 30) si controlla non facendo circolare il denaro, se non nelle tasche dei soliti noti?

Maestà, il popolo ha fame: e voi dategli le brioches genderfluid, palazzi vecchi e statue da imbrattare da parte di idioti in salsa GEN-Z e coppiette gaie in occhiali da sole Persol, Jeans Dolce&Gabbana, Moncler e improbabili calzari Balenciaga col loro bel bimbino in acquisto al prezzo di una Lamborghini Aventador o di una borsetta Kelly di Hermès.

E come recitava uno squallidissimo slogan del sindaco più "greenwashing" del mondo: "Bella Milano". Anzi, Bella ciao, la canzoncina noiosa di chi non sa cosa altro dire. Anzi, BellaZio, BellaRaga, già che ci siamo. Roba da far rimpiangere "Milano odia, la Polizia non può sparare" di Umberto Lenzi. Era il 1974, e non erano bei tempi, ma almeno c'era eccome la mobilitazione popolare per migliori condizioni di vita. Oggi quei tempi sembrano quasi un Eldorado perduto.