Alberto Genovese resta in carcere: giudice Milano respinge istanza difesa dopo condanna definitiva
Alberto Genovese è un'imprenditore milanese che avrebbe organizzato alcuni stupri a Terrazza sentimento a Milano e Villa Lolita a Ibiza
E' stato confermato il provvedimento con cui è stata disposta la carcerazione, in esecuzione della condanna definitiva, per l'ex imprenditore del web Alberto Genovese. L'uomo era detenuto nel carcere di Lecco dalla sera del 13 febbraio e prima era ai domiciliari in una clinica.
Alberto Genovese è un'imprenditore milanese che avrebbe organizzato alcuni stupri a Terrazza sentimento a Milano e Villa Lolita a Ibiza, "ha scientemente e pervicacemente organizzato la propria vita di relazione" intorno a una "sessualità" esercitata con le pratiche violente che hanno visto vittime due giovani modelle. Questo lo ha scritto il giudice Chiara Valori, in vista dell'udienza preliminare.
Alberto Genovese resta in carcere
Alberto Genovese, dunque, almeno per il momento, resta in carcere. La decisione è stata presa dal gup di Milano Chiara Valori che, come richiesto dall'aggiunto Eugenio Fusco e dal pm Adriana Blasco, ha rigettato il ricorso della difesa, rappresentata dai legali Luigi Isolabella, Davide Ferrari e Stefano Solida.
Su ordine dell'Ufficio esecuzione della Procura milanese, infatti, una decina di giorni fa, a carico dell'ex fondatore di start up era stato eseguito un provvedimento di esecuzione pena con carcerazione, dopo la condanna a 6 anni, 11 mesi e 10 giorni per due casi di violenza sessuale con uso di droghe su due modelle nel 2020, tra Ibiza e Milano.
Genovese era ai domiciliari in una clinica per disintossicarsi nel Lecchese ma, secondo l'ordine firmato dal pm Blasco, i reati per i quali è stato condannato sono ostativi alla concessione dei domiciliari e il suo residuo pena, tenuto anche conto del 'pre-sofferto' (il tempo in misura cautelare), supera i 4 anni di circa due mesi. Argomenti normativi questi che sono stati accolti nella decisione del giudice che ha respinto l'istanza difensiva, dopo l'udienza di discussione di ieri.
Chi è Alberto Genovese, il fondatore di Prima Assicurazioni e Facile.it, sito poi venduto per 100 mln € al fondo Oakley Capital, condannato per stupro
Genovese nasce a Napoli nel 1977. Laureatosi in Economia e Commercio alla Bocconi di Milano, muove i primi passi nel settore della consulenza dapprima con la società McKinsey, quindi passa a Bain e, infine, ad eBay. Il suo, tuttavia, è un nome che diventa noto nel 2010, con la fondazione di Facile.it, principale portale di comparazione di assicurazioni in Italia. Genovese resta alla guida di Facile.it fino al 2014, anno in cui lo vende per 100 milioni di euro al fondo di private equity Oakley Capital. L'allora 37enne, tuttavia, terrà in quell'occasione per sé una parte (ridotta) della società.
Nello stesso anno, poi, fonda l'agenzia specializzata in polizze RC auto e moto Prima Assicurazioni. Nel giugno dell'anno successivo, la vendita della prima polizza. L'azienda cresce, nel 2018 arrivano 100 milioni di euro di investimento da Goldman Sachs e Blackstone e l'anno seguente si contano 130 milioni di euro di premi. Successivamente si moltiplicano i progetti di Genovese: viene fondata brumbrum.it (piattaforma per la compravendita di moto e auto) e Zappyrent (startup per la facilitazione degli affitti a medio e lungo termine).
Nel 2020, all'improvviso, lo stravolgimento. Genovese viene accusato da una neo maggiorenne di averla drogata per poi stuprarla nella propria abitazione. Segue l'arresto ed il processo per violenza. Spunta un'altra ragazza, 23enne, che accusa a sua volta l'uomo di averne abusato l'estate precedente durante una festa ad Ibiza. All'imprenditore oggi 46enne, alla fine, il giudice riconosce la condanna di 6 anni, 11 mesi e 10 giorni di carcere per lo stupro delle due ragazze.