Sud Sudan, Papa: "Invio armi una vergogna". Ma per quelle date all’Ucraina: "Difendersi è lecito"

"Preghiamo per la giustizia e la pace in Africa", ha detto il Pontefice. Successivamente ha dichiarato di essere vicino alle vittime del terremoto e a quelle in Ucraina

L’Africa è un "continente colonizzato, sfruttato, saccheggiato", denuncia papa Francesco ripercorrendo le tappe del viaggio apostolico nella Repubblica Democratica del Congo e in Sud Sudan. "Il Congo è come un diamante, per la sua natura, per le sue risorse, soprattutto per la sua gente; ma questo diamante è diventato motivo di contesa, di violenze, e paradossalmente di impoverimento per il popolo", ha spiegato Francesco riferendosi ai tre giorni a Kinshasa. "Basta! basta sfruttare l’Africa!”. “Ho detto alcune altre volte – ha proseguito il pontefice – che nell’inconscio collettivo c’è: ‘l’Africa va sfruttata’. Basta con questo! Insieme, insieme con dignità e rispetto reciproco, insieme nel nome di Cristo, nostra speranza, andare avanti: non sfruttare e andare avanti insieme!”.

Suda Sudan, Papa: "Invio armi una vergogna"

Papa Francesco è stato prima nella nella Repubblica Democratica del Congo e poi ha fatto tappa in Sud Sudan. Durante il suo viaggio il Pontefice ha fatto un appello. "No alla violenza e alla rassegnazione, sì alla riconciliazione e alla speranza. La gente vive nella paura e nell’insicurezza, sacrificata sull’altare di affari illeciti".

A Giuba, capitale del Sud Sudan, Francesco ha condotto un "pellegrinaggio ecumenico di pace". Con lui c'erano infatti, come ha ricordato l'Avvenire, "due Chiese storicamente presenti in quella terra: la Comunione Anglicana e la Chiesa di Scozia”.

Il “punto di arrivo di un cammino iniziato alcuni anni fa, che ci aveva visti riuniti a Roma nel 2019, con le autorità sud sudanesi, per assumere l’impegno di superare il conflitto e costruire la pace”. E ancora: "Durante il 2019 si è fatto un ritiro spirituale qui in Curia di due giorni  con tutta questa gente, alcuni nemici tra loro, e questo ha dato forza per andare avanti”.

"Purtroppo il processo di riconciliazione non è avanzato tanto e il neonato Sud Sudan è vittima della vecchia logica del potere e della rivalità, che produce guerra, violenze, profughi e sfollati interni", ha denunciato il Pontefice. "Questo è vergognoso", ha proseguito. "Tanti paesi civilizzati offrono aiuto al Sud Sudan, e l’aiuto consiste in armi per aumentare la guerra, e questo è una vergogna”, ha detto poi il Pontefice, arrivando in pratica quasi a smentire se stesso. In quanto, poco tempo fa, in merito all'invio delle armi in Ucraina aveva detto che "difendersi è lecito". In merito alla guerra in Ucraina, il Pontefice si è limitato a dire che "non dimentichiamo la sofferenza del popolo ucraino, senza luce, senza riscaldamento e in guerra".

Infine il papa ha parlato dei recenti avvenimenti in Turchia e Siria, con il terremoto che ha devastato completamente le due regioni. "Sono vicino alle popolazioni della Turchia e della Siria, duramente colpite dal terremoto che ha causato migliaia di morti e di feriti", ha affermato il Pontefice. "Con commozione prego per loro – ha continuato – ed esprimo la mia vicinanza a questi popoli, ai familiari delle vittime e a tutti coloro soffrono per questa devastante calamità. Ringrazio quanti si stanno impegnando a portare soccorso e incoraggio tutti alla solidarietà con quei territori, in parte già martoriati da una dura guerra”.