Chi è Alfredo Cospito, l'anarchico col 41bis in sciopero della fame: muri imbrattati e auto incendiate per liberarlo

Alfredo Cospito è un anarchico in carcere da 10 anni e da più di 100 giorni non tocca cibo per protestare contro il regime del 41 bis. È considerato l'ideologo della Fai-Fri

Alfredo Cospito, l'anarchico recluso nel carcere di Bancali a Sassari, è da cento giorni in sciopero della fame per protestare contro il regime di 41 bis al quale è sottoposto. 

Chi è Andrea Cospito, anarchico 41bis

Andrea Cospito è un anarchico italiano in carcere da oltre 10 anni. Cospito è accusato di aver piazzato due ordigni a basso potenziale vicino alla Scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), nella notte tra il 2 e il 3 giugno del 2006. L'esplosione dei due ordigni non ha causato vittime né feriti; secondo l'accusa la prima bomba doveva servire ad attirare le forze dell'ordine, la seconda a far loro del male.

Nel 2014 è stato condannato a 10 anni e 8 mesi per aver gambizzato nel 2012 l'ammistratore delegato di Ansaldo Nucleare Roberto Adinolfi, atto rivendicato dalla sigla Nucleo Olga Fai-Fri, Federazione anarchica informale-Fronte rivoluzionario internazionale.

Andrea Cospito, sciopero della fame

Nato a Pescara nel 1967, Cospito è il primo caso di un anarchico al 41 bis, una disposizione introdotta nell'ordinamento penitenziario italiano con una legge nel 1986 come strumento di contrasto alle mafie. Dal 20 ottobre scorso è in sciopero della fame: dopo sei anni in regime di alta sicurezza, dall'aprile 2022 gli è stato applicato il 41 bis e la sua condizione carceraria è molto peggiorata.

Cospito è stato sottoposto al regime di carcere duro, con esclusione di ogni possibilità di corrispondenza e di detenere libri e scritti ma anche "le foto dei genitori defunti in quanto viene richiesto il riconoscimento formale della loro identità da parte del sindaco del paese d’origine" ha fatto sapere Cospito, diminuzione dell’aria a due ore e riduzione della socialità a una sola ora al giorno in una saletta assieme a tre detenuti.

Il cambio di regime detentivo è stato motivato dagli scambi di lettere con altri anarchici e la pubblicazione di scritti su riviste d’area, che tuttavia Cospito mantiene da 10 anni e prima di maggio non erano mai stati ritenuti pericolosi.